Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 05 novembre 2024  | aggiornato alle 02:12 | 108786 articoli pubblicati

Siad
Siad

Conte non lascia la poltrona neanche per la tv. Ristoranti e mondo dell'accoglienza dimenticati

Pur di restare aggrappato alla scrivania di Palazzo Chigi, il premier cerca responsabili-costruttori, incurante di imbarcarsi in una navigazione pericolosa. E intanto c’è tutto il mondo del turismo e dell’accoglienza in agonia, a cui interessa ben poco di giudicare chi è più irresponsabile fra Renzi e Conte.

di Alberto Lupini
direttore
 
15 gennaio 2021 | 17:42

Conte non lascia la poltrona neanche per la tv. Ristoranti e mondo dell'accoglienza dimenticati

Pur di restare aggrappato alla scrivania di Palazzo Chigi, il premier cerca responsabili-costruttori, incurante di imbarcarsi in una navigazione pericolosa. E intanto c’è tutto il mondo del turismo e dell’accoglienza in agonia, a cui interessa ben poco di giudicare chi è più irresponsabile fra Renzi e Conte.

di Alberto Lupini
direttore
15 gennaio 2021 | 17:42
 

Se c’era un’occasione per parlare agli italiani a reti unificate era forse questa. 15 regioni rosse od arancioni da domenica attestano del fallimento delle misure di contenimento di una pandemia che, anzi, rialza la testa in modo ancor più pericoloso. Ma cosa fa il capo del Governo? Invece di spiegare al Paese che la situazione è gravissima (come un po’ in tutta Europa), stavolta rinuncia al suo comizietto televisivo, aggiunge Renzi ai ristoranti, ai teatri e alle palestre fra i soggetti da “chiudere”, e si dedica al mercato delle vacche per trovare qualche senatore disponibile a dargli un voto, costi quello che costi.

Il premier Conte naviga a vista e va in cerca dei voti del Parlamento - Conte si ancora alla poltrona Turismo e accoglienza dimenticati

Il premier Conte naviga a vista e va in cerca dei voti del Parlamento

Con una disinvoltura da equilibrista circense, Giuseppe Conte rinuncia ancora una volta a dire la verità agli italiani (quasi non fossero in grado di capire cosa stiamo rischiando), si chiude in quel Parlamento che i 5 stelle volevano aprire come una scatoletta di tonno, e si dedica al peggior esercizio di trasformismo politico che ci fa rimpiangere la prima Repubblica. E peccato che anche la grande stampa, sempre pronta a drammatizzare per ogni frazione di indice di contagio in più, dimentichi morti e imprese che chiudono per dedicarsi allo squallido balletto della caccia ai senatori pronti a saltare sul carro.

Un conto è avere il senso del dovere e sentire la responsabilità in questa fase drammatica, un altro è invece fare la questua dei voti (da pagare a carissimo prezzo), solo per tenere in piedi un governo ed una maggioranza che sono d’accordo su pochissime cose, che litigano su tutto e che non sono nemmeno riusciti a trovare un'intesa su come investire i miliardi del Recovery plan per assicurare una ripresa dell’economia nei prossimi mesi.

Nonostante tutto ciò, Conte, pur di restare aggrappato alla scrivania di Palazzo Chigi, cerca responsabili-costruttori (il nuovo eufemismo con cui nobilitare gli eredi ideali di Scilipoti, Razzi e Mastella…), incurante di imbarcarsi in una navigazione ancora più pericolosa di quelle a cui ci ha abituato. Il premier ha dimostrato di essere abile a barcamenarsi, restando sulla stessa sedia prima in alleanza con la Lega e poi con il Pd. Ma ora i rischi per lui e i suoi alleati rischiano di essere altissimi. Davvero si può ad esempio pensare che qualche senatore centrista lo possa votare se nel suo programma non metterà il ricorso ai soldi del Mes per la Sanità? Giusto ciò che chiedeva Renzi ma che i 5 stelle hanno rifiutato fino a ieri…

Di un patto più largo per un governo di emergenza che unisca tutti i partiti in uno sforzo unitario per salvare il Paese, invece, nessuno ne vuole parlare. Quasi non avessimo un’Italia che è spaccata politicamente quasi a metà e che è stanca di scontri fra sovranisti e populisti, o fra Governo e Regioni, in una logica sempre più anarchica ed arlecchina, con divieti che variano ogni giorno in base ai colori. Al punto che non sai nemmeno più quando i figli potranno andare a scuola. Oppure ti chiedi perché devi stare in fascia rossa anche se abiti in una provincia, come Bergamo, che ha forse il più basso indice di contagio in Italia, solo perché il resto della Lombardia è oggi più segnata dal virus.

Renzi fa saltare il banco Ma serve un Giverno per ripartire
Matteo Renzi (Italia Viva) ha innescato la crisi di governo

E intanto c’è tutto il mondo del turismo, dell’accoglienza, dell’intrattenimento e del tempo libero che è in agonia e che giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, vede allontanarsi l’uscita dal tunnel e avvicinarsi invece il rischio del fallimento. A tutti questi imprenditori e lavoratori interessa francamente ben poco di giudicare chi è più irresponsabile fra Renzi e Conte. Né possono sentirsi rassicurati dal fatto che a sostenere il Governo possano ora essere parlamentari già espulsi per “indegnità” dai 5 stelle o banderuole pronte a passare da destra a sinistra (ma anche viceversa…) solo per qualche strapuntino in più.

Parliamo di gestori, baristi, cuochi o camerieri che magari si possono pure indignare pensando che, giusto poche ore dopo la crisi aperta da Renzi, il Governo tira fuori dal cappello una decina di miliardi di euro di presunti aiuti in più, portando da 22 a 32 miliardi (il valore di una Manovra) lo scostamento di bilancio con cui varare un nuovo piano di Ristori. Ma perché non aderire subito a questa che era una richiesta di Italia Viva ed evitare la follia di una crisi di governo? Solo per andare a vedere se il pokerista Renzi bluffava?

E se poi dovesse capitare che ancora una volta i soldi a disposizione saranno insufficienti, se non briciole, Conte dovrà stare attento perché stavolta non sarà più uno scontro fra politici, fra galli magari un po’ troppo nervosi e presuntuosi, ma fra l’Italia vera e il Palazzo.

E se poi lunedì Conte non trovasse i voti necessari in Parlamento per continuare la sua navigazione a vista, non perdiamo la bussola: di Magellano, Colombo o Nobile ne abbiamo tanti e si può governare la nave Italia anche con un altro comandante.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
FATO
Brita
Beer and Food

Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
FATO
Brita

Beer and Food
Tirreno CT
Consorzio Asti DOCG