Un calo del 70% sul fatturato per gli alberghi in Veneto; preoccupazioni per la Settimana Rosa in Romagna che potrebbe portare più danni (causa assembramenti) che prenotazioni; un turismo di cui "non ci si può lamentare" in Versilia, ma agevolato da prezzi delle camere in discesa del 25-30%; l'immagine di Fiuggi "danneggiata" dal trasferimento di migranti negli hotel in disuso del comune termale; la Costiera amalfitana che soffre per la mancanza di stranieri. Questa è una veloce panoramica della situazione turistica italiana a luglio. Un recupero, sicuramente, rispetto al mese precedente, ma ancora insufficiente, specialmente se comparato allo scorso anno. Le speranze ci sono, vengono riposte in agosto per alcuni, per altri addirittura nel 2021.
Turismo in salita a luglio, speranze per agosto... Ma gli hotel soffrono
Il Veneto sprofonda, -70% il fatturato degli alberghi
Il litorale di Jesolo
A stimare questa cifra sono Federalberghi e Confturismo insieme. Si riferiscono a quelle imprese alberghiere nel Veneto che hanno deciso di riaprire giocandosi il tutto per tutto. Ma nonostante questo, dopo una primavera di blocco totale, l'estate stenta a decollare, e i fatturati, di conseguenza, precipitano.
Ricapitolando la situazione in Veneto per differente tipologia di meta: le città d'arte son quelle a soffrire di più; le spiagge vanno ma non abbastanza e confidano sull'ultima coda della stagione per contenere le perdite; meglio la montagna, che comunque ripone nel mese di agosto la speranza di accogliere i turisti fidelizzati; le terme guardano direttamente al 2021. Insomma, chi meglio chi peggio, ma tutti lavorano in deficit.
Questo è quanto emerge dal check estivo di Federalberghi Veneto, il cui presidente
Marco Michielli parla di un calo dei turisti italiani del 20% (nonostante il 96% degli italiani secondo statistiche ha fatto - farà vacanze in Patria) e di quelli stranieri del 70%. «A giugno ci hanno penalizzati le incertezze post lockdown, luglio ha registrato i primi movimenti degli italiani, ma siamo ben lontani dai livelli degli anni passati. Ulteriore batosta, soprattutto nelle città d'arte, è il blocco totale di alcuni mercati che esprimono una notevole capacità di spesa (americani, russi e cinesi)».
Un esempio pratico (forse tra i più fortunati della regione) è
Jesolo: qui hanno deciso di riaprire 330 alberghi su 370, l'occupazione delle camere raggiunge il 90% durante il weekend ma crolla al 60% nella media infrasettimanale. I turisti sono prevalentemente italiani, contrariamente alle abitudini storiche del litorale. Il tasso di cancellazione delle prenotazioni è raddoppiato, passando dal 15% degli anni scorsi al 30% di questi mesi.
L'Emilia Romagna pensa alla Settimana Rosa e si preoccupa delle conseguenze
La Notte Rosa in Romagna, foto d'archivio
Ad attirare i turisti (soprattutto italiani) quest'anno lungo la riviera Romagnola ci penserà anche la storica Notte Rosa, che per questo 2020 si spalma su ben 7 giorni, dal 3 al 9 agosto. Normalmente sarebbe motivo di gioia per gli albergatori, che invece in questa situazione tendono a mettere le mani avanti. Ad esprimere in una voce i pensieri di tanti, il presidente di Federalberghi Ascom Cervia
Gianni Casadei: «Non so se la Settimana rosa porterà più prenotazioni, ma certamente porterà più guai».
Anche Asshotel si è associata alle parole di Casadei, commentando anche
la situazione turistica: «Quest'anno - ha commentato la presidente
Paola Brunelli - speravo si riuscisse a recuperare un po' di quello che abbiamo perso a giugno, ma non è così. In spiaggia molti lettini sono vuoti, così come i parcheggi e le camere degli alberghi».
Versilia: il turismo è ok, ma con prezzi più bassi
Le spiagge della Versilia
Ciò che si vede in Versilia fa ben sperare: auto in coda, turisti in spiaggia, a passeggio o nei ristoranti. Un panorama che nelle ultime settimane ha detto tanto lungo il litorale toscano (al contrario delle capitali del turismo come
Firenze, che invece soffrono). «Stiamo andando meglio del previsto - ha detto
Maria Bracciotti, albergatrice di Lido di Camaiore e presidente di Federalberghi Versilia - Però è presto per fare bilanci. Le prenotazioni sono last minute, le spese aumentano per forniture e protocolli anti-contagio (esattamente
come dichiarato dal direttore del Grand Hotel Principe di Piemonte, re dell'ospitalità in Versilia)».
Ma l'effetto più evidente del coronavirus in Versilia, a detta degli albergatori, è sui prezzi di vendita delle camere. Soprattutto durante la settimana. «In questo periodo - ha detto
Sandra Lupori, presidente degli albergatori di Viareggio - le tariffe sono scese del 25-30%. Nei weekend non è così, ma non siamo comunque ai soliti prezzi di luglio». C'è comunque dell'ottimismo, specie per il prossimo mese: «Confermiamo quanto detto in precedenza: previsioni buone, in particolare sulle settimane centrali. I clienti prenotano per soggiorni più lunghi della media».
Il taglio del 30% sul prezzo delle camere è avvenuto anche in hotel di un certo livello come
il Principe di Forte dei Marmi: «Le presenze da oltre confine si sono ridotte - ha detto la general manager del Principe
Cristina Vascellari - anche se stiamo cominciando a rivedere tedeschi, olandesi e qualche inglese. Per noi è l'occasione di ampliare il bacino di clienti, rivolgendoci al mercato interno, soprattutto Lombardia».
Fiuggi e il problema migranti
Panoramica su Fiuggi
Fiuggi, da sempre meta estiva (e non solo) per la sua vocazione turistica, dopo aver, come tutto il resto d'Italia, risentito degli effetti della pandemia, si trova ad affrontare un nuovo problema, nel pieno della stagione:
l'arrivo dei migranti negli hotel in disuso. 58 in tutto, tra quelli sbarcati qualche giorno fa a Lampedusa.
«La notizia dell'arrivo di nuovi migranti è giunta come un fulmine a ciel sereno - ha commentato il sindaco
Alioska Baccarini - Ho intrattenuto un dialogo con la prefettura di Frosinone, chiedendo una maggior attenzione per Fiuggi, in relazione alla sua vocazione prettamente turistica. La nostra è una località accogliente e lo sarà anche in futuro, ma le politiche governative sull'integrazione degli stranieri sono fallimentari. Sarà nostra intenzione tutelare al massimo l'immagine di Fiuggi».
«Questo è il colpo di grazia - dice il titolare dell'Hotel Universo, struttura ricettiva a due passi dall'ingresso della Fonte Bonifacio - Stiamo cercando di salvare la stagione tra mille difficoltà e questa non ci voleva. Non abbiamo nulla contro gli immigrati, ma credo che città turistiche come Fiuggi debbano essere tutelate. Viviami di turismo e non possiamo permetterci di compromettere l'immagine di Fiuggi, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo».
Zero contagi ma hotel vuoti in Costiera amalfitana
Le bellezze della Costiera Amalfitana
«Il target di riferimento è quello degli americani. La maggior parte delle strutture ha riaperto ai primi di luglio, stiamo registrando un turismo di prossimità. Il problema è che gli italiani non hanno la stessa propensione alla spesa degli stranieri»: questo il sunto del presidente di Federalberghi Salerno
Giuseppe Gagliano.
L'assenza di turisti stranieri, da anni il target di riferimento per la Costiera Amalfitana, ha portato al crollo del fatturato, che oscilla dal 40% al 70% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Alberghi di lusso, ristoranti, bar: tante le attività che si ritrovano a stringere i denti. Federalberghi Salerno trova nella non avvenuta apertura totale delle frontiere una delle più rilevanti ragioni per questo crollo.