Da Nord a Sud, la malavita sta cercando di mettere le mani sul e (nel) mondo della ristorazione e degli alberghi, in gravi difficoltà a causa della pandemia. Le notizie non sono confortanti anche perché da parte degli interessati c'è una sorta di ritrosia - o paura - nel denunciare. Le associazioni di categoria hanno già paventato il rischio concreto di infiltrazioni delle mafie nei settori del turismo e della ricettività, ma anche di gruppi criminali stranieri provenienti soprattutto dai paesi dell'Est. Un fatto è certo: l'usura è più che mai attiva e silenziosa. Lo conferma l'arresto solo due giorni fa a Palermo, di un presta-soldi che aveva chiesto ad un ristoratore un tasso da strozzinaggio del 140%, per la restituzione di un prestito di 10mila euro. Usura e mafie, attenzione alta.
Giovanni Signer
Lo ha ricordato il neo questore di Brescia
Giovanni Signer. Proveniente da Caltanissetta, una lunga carriera in prima linea contro le cosche, è stato esplicito nel saluto di insediamento. «Due i miei obiettivi: il primo, essere di supporto alla cittadinanza in questa fase di emergenza; il secondo sarà invece quello di
contrastare il tentativo delle mafie di allungare i tentacoli sui fondi che il Governo metterà a disposizione per la ripartenza. Dove c'è ricchezza - ha ribadito il questore - c'è anche mafia. Brescia è la realtà più ricca d'Italia e non è caso sia sede di Dia e Dda». Insomma, più chiaro di così...
Intanto sul Garda, a stagione praticamente chiusa e alberghi vuoti causa Covid, sono apparsi i primi cartelli di “cessata attività”. Importante non diventino un facile appetito - pronto cash - per la malavita italiana, e non.