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Locali, un freno alla movida Più ore col servizio al tavolo

Per fermare il coronavirus nuovi orari dei locali: a mezzanotte per chi fa servizio al tavolo, mentre i locali che non hanno i tavoli dovranno chiudere alle 21. Si potrà stare dentro e fuori ma sempre seduti. Nel nuovo decreto di Conte quarantena ridotta e stop agli sport di contatto. Confermato anche il limite di 30 persone ai matrimoni e alle cerimonie.

12 ottobre 2020 | 23:19
Locali, un freno alla movida 
Più ore col servizio al tavolo
Locali, un freno alla movida 
Più ore col servizio al tavolo

Locali, un freno alla movida Più ore col servizio al tavolo

Per fermare il coronavirus nuovi orari dei locali: a mezzanotte per chi fa servizio al tavolo, mentre i locali che non hanno i tavoli dovranno chiudere alle 21. Si potrà stare dentro e fuori ma sempre seduti. Nel nuovo decreto di Conte quarantena ridotta e stop agli sport di contatto. Confermato anche il limite di 30 persone ai matrimoni e alle cerimonie.

12 ottobre 2020 | 23:19
 

Divieto di sosta di fronte ai locali dopo le 21, nuovi orari per bar e ristoranti, banchetti delle cerimonie con 30 persone, stop alle gite scolastiche: questi i punti salienti del decreto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato poco prima dell'1, contenenente le nuove misure per il contrasto al contagio da Covid. La firma è arrivata dopo aver ricevuto un riscontro dalle Regioni sul testo finale proposto dal governo. Le misure anti contagio del nuovo dpcm saranno valide per i prossimi trenta giorni. Nel decreto non è inserita la richiesta di alcune regioni di prevedere la didattica a distanza per le scuole superiori per non affollare i mezzi pubblici.

I locali che non hanno i tavoli dovranno abbassare la saracinesca alle ore 21 - Nuovi orari di ristoranti e bar In base al servizio offerto

I locali che non hanno i tavoli dovranno abbassare la saracinesca alle ore 21

Vediamo nel dettaglio che cosa dovrebbe introdurre il nuovo Dpcm per contenere i contagi da Covid-19.

Bar e ristoranti

Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite sino alla mezzanotte con servizio al tavolo e sino alle ore 21 in assenza di servizio al tavolo». Si potrà stare dentro e fuori ma sempre seduti, altrimenti è vietato rimanere oltre le 21 perché il provvedimento del governo ribadisce il divieto di assembramento. «Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande negli ospedali e negli aeroporti». Resta anche consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento sia di trasporto, nonché la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21 e fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Assembramenti
Non si potrà stare in gruppo né all’aperto, né al chiuso. Vietato sostare di fronte ai locali - come avviene nelle zone della movida - ma anche nei parchi o per strada e nelle piazze. I controlli saranno affidati alle forze dell’ordine, alla polizia municipale e ai soldati di “Strade sicure”. Compleanni, lauree e tutti gli altri festeggiamenti saranno vietati nei locali pubblici e nelle discoteche. Secondo il Dpcm «restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. 

Cerimonie
Per le cerimonie religiose (matrimoni, comunioni, cresime...) le regole non cambiano, si potranno celebrare purché disciplinate dai protocolli esistenti. Ma i ricevimenti con oltre 30 invitati sono vietati, regola che riguarda anche i funerali. I buffet sono consentiti soltanto mantenendo il distanziamento e dovrà essere il personale di sala a distribuire cibo e bevande.

Feste private
La proposta del ministro Speranza di vietare le feste anche nelle case private ha innescato un duro confronto nel governo. Il premier Conte ha mediato e lavorato per convincere il responsabile della Salute a non andare oltre una raccomandazione a evitare assembramenti anche tra le mura domestiche, cioè a radunare più di sei persone. Il muovo decreto vieta le feste private nei locali pubblici. Sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto. Si potrà farlo al ristorante, purché si stia seduti e dunque seguendo le regole già previste con il distanziamento e la mascherina obbligatoria quando non si sta al tavolo.

Sport di contatto
Come ha anticipato anche Italia a Tavola, «sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale». Potranno invece continuare l’attività le palestre e le scuole per i ragazzi purché rispettino i protocolli e le linee guida già approvate.

Stadi

È consentita «la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di mille spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina».

Gite scolastiche
Le gite scolastiche sono sospese perché non c’è la garanzia di poter controllare gli spostamenti in sicurezza di studenti e professori. Sono invece consentiti «i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio».

Test rapidi
I governatori chiedono il via libera a farli effettuare anche negli ambulatori di medici di base e pediatri. Adesso il governo dovrà però risolvere il problema del trasporto dei reperti da processare. Si discute anche di allargare ai privati in tutte le Regioni i tamponi molecolari.

La quarantena
In caso di positività asintomatica, la quarantena, come già anticipato da Italia a Tavola, durerà dieci giorni e - se il tampone molecolare sarà negativo - si potrà tornare alla vita normale. In caso di positività sintomatica la quarantena durerà dieci giorni e se negli ultimi tre giorni non ci sono sintomi basterà un tampone molecolare negativo per uscire. In caso di positività asintomatica con il tampone molecolare che non si negativizza, dopo 21 giorni si potrà tornare comunque alla vita normale. Gli scienziati sono infatti concordi nel ritenere che in questo caso non si è più contagiosi. Chi è entrato tra i «contatti stretti» di un positivo attualmente deve stare in quarantena per 14 giorni. Da oggi le regole cambiano e basterà avere un tampone molecolare o un test rapido negativo per uscire dopo 10 giorni. Una regola che certamente serve a snellire le procedure per le scuole e per gli uffici.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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