È un luogo che sa sviluppare l’accoglienza in declinazioni diverse: è bistrot, wine bar e ristorante di rango. A Bergamo Al Carroponte occupa gli spazi di una vecchia officina. E li riempie di atmosfera e sostanza.
Appena entrato nel suo quinto anno di vita, è guidato dal maître e sommelier
Oscar Mazzoleni, che ha partecipato alla prima tornata del sondaggio di Italia a Tavola guadagnando 2.646 preferenze, ma non l’accesso alla fase successiva. (
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Oscar Mazzoleni
Che tipo di esperienza è stata?Un esordio entusiasmante. Un onore e un privilegio essere stato selezionato e partecipare a questa manifestazione in compagnia di numerosi professionisti di grande valore. E poi, quasi 3mila voti sono tanti e sono di persone che credono nel nostro lavoro. La squadra de Al Carroponte è molto soddisfatta.
Progetti a breve termine?Continuare sulla strada dell’impegno e del miglioramento. Le guide si stanno accorgendo di noi. Siamo nella Michelin, quella del Gambero Rosso ci ha eletto per il 2017 Miglior bistrot d’Italia e quella dell’Espresso 2019 ci ha valutati Miglior cantina dell’anno. Si va avanti.
Cosa significa per Al Carroponte il termine “accoglienza”?È un aspetto fondamentale della nostra professione. Significa far sentire l’ospite come a casa, significa farlo stare bene. Non dimentichiamo poi che una grande cucina non supportata da un’analoga accoglienza inevitabilmente ci perde. Un piatto perfetto può essere rovinato da un servizio approssimativo.
Per chi voterebbe?Devo dire che in ogni sezione ci sono professionisti straordinari. Per Sala e Hotel il voto va ad Antonello Magistà. Voterei anche per i “fuori concorso” come me Vincenzo Donatiello e, tra gli Opinion leader, Carla Latini.