La 10ª edizione del sondaggio di Italia a Tavola è stata un vero e proprio successo con 313.300 votanti che hanno partecipato. Questo conferma quanto fare squadra e creare momenti di incontro sia cruciale per l'Horeca.
Contavamo di poter superare il già importante risultato della
passata edizione, ma nessuno immaginava di andare oltre quota 300mila votanti. Un esito che conferma come questa formula, giunta ormai alla decima edizione, piace al pubblico e agli addetti ai lavori.
Entusiasmo e partecipazione per sostenere questo o quel candidato sono da sempre la caratteristica di un
sondaggio che punta solo sulla popolarità e non pensa certo di indicare chi sia più bravo. Credibilità, notorietà e presenza sui social sono le chiavi per comprendere fino in fondo un meccanismo che permette di misurare un po’ il polso di come vengono vissute le tante professioni del mondo dell’Horeca.
Un comparto che mai come quest’anno Italia a Tavola ha cercato di
rappresentare in tutte le sue sfumature mettendo insieme e sullo stesso piano: dai cuochi ai direttori d’hotel, dai pasticceri ai barman, dai pizzaioli ai sommelier, dai maitre agli opinion leader. Un modo per dare visibilità a tutti, smussare magari le punte di quell’eccesso di protagonismo di alcuni chef e riequilibrare pesi e ruoli di tutti i protagonisti del mondo dell’accoglienza, valorizzando nei fatti anche sala, bar e ospitalità.
E il risultato del sondaggio per il Premio Italia a Tavola è lì a dimostrare ancora una volta quanto sia alto l’interesse per questo mondo e come possano essere vincenti tutte le iniziative per fare squadra. Certo non manca la concorrenza fra i candidati (in qualche caso anche alta...), ma in fondo questo è un po’ il sale della vita e può dare un pizzico di piacere se consumato nelle giuste dosi. Come sempre l’importante è non eccedere.
Il sondaggio apre fra l’altro uno squarcio su come vengono percepite le diverse professioni e le diverse figure: emblematica è ad esempio la diversa “tifoseria” che si può riscontrare. Quasi epico è stato il confronto degli ultimi giorni fra il pasticcere
Ernst Knam e Chef Rubio: pacato ma determinato il primo, più ruvido il secondo. E poi basta leggere i commenti sul nostro sito e sui vari social per capire come si intercettano e si misurano diversi mondi: sono addetti ai lavori quelli che hanno portato ad esempio al primo posto il presidente Fic Rocco Pozzuolo, che ha superato di poco un campione televisivo sostenuto dai consumatori quale la chef-star Antonino Cannavacciuolo. Ma del resto non va dimenticato che per quanto la nostra sia una testata per molti versi “generalista”, lo è però in un ambito professionale e di settore ben preciso. E a parlare del nostro sondaggio non c’erano quotidiani o televisioni. Al massimo c’erano post sui social che si aggiungevano alle comunicazioni che facciamo ai nostri lettori.
313.300 votanti nel sondaggio (che moltiplicando per le preferenze espresse da ben 1.618.214 clic) sono un risultato importante per tutto il comparto e, ci sia concesso, per Italia a Tavola. Sono numeri che confermano la bontà della scelta fatta da tempo di rappresentare tutti, ma che ci impongono anche di fare sempre meglio. E questo è quello che cercheremo di fare nel nostro lavoro quotidiano di giornalisti e con eventi o manifestazioni, fra cui la più importante quella che si terrà dal 6 all’8 aprile a Bergamo, dove festeggeremo i vincitori del sondaggio e approfondiremo le tematiche della formazione professionale e dell’innovazione tecnologica nel campo dell’accoglienza.