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Sinergie di filiera in Toscana Cucina e vino lavorano insieme

 
03 dicembre 2018 | 18:11

Sinergie di filiera in Toscana Cucina e vino lavorano insieme

03 dicembre 2018 | 18:11
 

A Food&Wine in Progress Ais Toscana (quindi sommelier), Unione Regione Cuochi Toscani (quindi cucina) insieme a Fipe, ai panificatori, ai macellai e alle altre aziende produttrici di eccellenze si sono uniti.

Tra queste realtà vanno enumerate anche il Consorzio dell'Olio Toscano Igp, della Finocchiona Igp, del Pecorino Toscano Dop, del Prosciutto Toscano Dop. E a fare da capofila, la Regione Toscana, con il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il vicepresidente Lucia de Robertis e l'assessore all'Agricoltura Marco Remaschi.

Un pensiero che racchiude al meglio il significato di questo unione, lo stesso pensiero che Food&Wine vuole promuovere a gran voce: "Quando un settore interno, quello agroalimentare, che in questa regione è uno dei punti di forza dell'economia, tutto unito si racconta e si promuove all'esterno con un messaggio importante, diventa un modello su cui investire e un case history virtuoso che nel futuro può solo crescere".

(Sinergie di filiera in Toscana Cucina e vino lavorano insieme)
 
A dare direttamente voce a quest'idea, i rappresentati delle due maggiori realtà che hanno preso parte all'iniziativa: l'Unione Regionale Cuochi Toscani, con il suo presidente Roberto Lodovichi, e l'Associazione italiana sommelier Toscana con il suo presidente Cristiano Cini. Per entrambi Food&Wine non è solo una kermesse, ma un momento simbolicamente importante per tutta la filiera: «Il momento d'incontro di tutta l'enogastronomia toscana» per Lodovichi; «Emozione, condivisione, partecipazione, cultura in pillole» per Cini.

Non si tratta solo d'incontro, ma di fusione, di compromessi, di collaborazioni, perché food e wine non siano più due realtà diverse ma una sola. Con il cuoco da una parte che «in questo evento incontra e dialoga con le maggiori associazioni di settore, produttori agricoli, panificatori, macellai e naturalmente sommelier». Poi il sommelier, che spalla a spalla con la figura dello chef, non dimentica la sua principale mission: «Trasferire un messaggio in maniera corretta, che non significa autoreferenziale, ma comprensibile ai tanti appassionati che ci vengono a trovare. Chiari, semplici ma anche competenti nel trasmettere un messaggio».



In un contesto del genere, dove due realtà già grandi si fanno forti, proprio perché l'unione fa la forza, la cosa più importante è fare sistema. «È alla base di tutto - ha spiegato Cini - quando riesci a trovare le sinergie giuste, gli incastri giusti per fare sistema non devi temere nessuno». Bello il paragone che il presidente Ais Toscana propone, associando i diversi settori a puntini che uniti formano un disegno completo, che «tocca nel profondo, fino alle radici dell'italianità, dell'essere italiano, perché è questo quello che siamo: siamo cibo, siamo vino, siamo olio, siamo cultura».

Non può che trovarsi d'accordo Lodovichi, che definisce il fare sistema come un «vero aspetto positivo: il fatto di fare manifestazioni insieme migliora la qualità di tutti quanti». Paragonando il presidente dei Cuochi toscani il passato con il presente, tira le somme: «Fino a poco tempo fa i cuochi toscani costruivano i piatti pensando al piatto, alla bontà, alla bellezza, e il sommelier poi ci abbinava il vino. Da quando siamo insieme a Food&Wine e continuiamo a dialogare, anche il cuoco ha capito la necessità di costruire il piatto in funzione dell'abbinamento al vino».

Per informazioni:
unioneregionalecuochitoscani.it
www.aistoscana.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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