Sicurezza dal punto di vista igienico, nessun tipo di allergia, massima resa in termini di sostenibilità ed economia circolare. Sono queste le virtù di un metallo giovane, l'alluminio, giovane, ha poco più di 100 anni.
Il metallo in questione è stato protagonista del convegno “Alluminio e salute: i messaggi scientifici corretti”, tenutosi oggi, lunedì 12 novembre 2018, a Roma. L’incontro, organizzato da Centroal, associazione che rappresenta l'industria italiana dell'alluminio, ha voluto far chiarezza su falsi miti riguardanti pentole e packaging fatti di questo materiale e si inserisce nell'ambito del programma "Alluminio per le generazioni future", che si prefigge l'obiettivo di informare consumatori e istituzioni circa le potenzialità dell'industria italiana dell'alluminio e accrescere, tra gli stakeholder, la consapevolezza sugli argomenti di maggior rilievo connessi a questo materiale.
Il nostro Paese è una autorità assoluta in questo segmento come spiega
Mauro Cibaldi, presidente di
Centroal: «15.600 addetti diretti del comparto e 500 imprese per 12,5 miliardi di euro nel 2018 fanno dell’Italia il Paese leader nell'Ue insieme alla Germania. In particolare, a livello europeo, siamo al secondo posto nell’impiego di alluminio pro capite e al primo nella produzione di metallo di riciclo. Si tratta di uno dei materiali da imballaggio più versatili. Si possono realizzare contenitori da trasporto robusti, leggeri e sicuri. Inoltre è eccezionalmente omogeneo così che si può laminare fino agli spessori più sottili del foglio e la sua duttilità lo rende adatto ad avvolgere ogni tipo di prodotto. Molti problemi delle filiere alimentari e dell’approvvigionamento, specie nelle aree del terzo mondo, derivano dalla scorretta - o in alcuni casi assenza - conservazione del cibo. L’alluminio ha caratteristiche tali che potrebbe contrastarli».
Un metallo davvero virtuoso come sottolineato da
Riccardo Guidetti, professore di Progettazione e logistica di sistemi di ristorazione all’Università di Milano: «L’alluminio riesce a soddisfare la sostenibilità a 360°: economica, intesa come capacità di generare reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione; sociale perché garantisce condizioni di benessere umano; ambientale in quanto mantiene qualità e riproducibilità delle risorse naturali ed infine istituzionale come capacità di assicurare condizioni di stabilità, democrazia, partecipazione e giustizia».
Il plus è che richiede energia per la produzione primaria, ma viene recuperata facilmente grazie ad un ciclo di vita prolungato. L’Istituto superiore di Sanità nel 2005 ha indagato la possibile cessione in dispositivi di alluminio e i risultati ottenuti in prove effettuate sugli alimenti, nelle reali condizioni di cottura e conservazione, non hanno indicato valori di migrazione tali da lasciar ipotizzare un rischio per la salute del consumatore, nelle normali e corrette condizioni d’uso. Un materiale environmental friendly ribadisce
Ciro Sinagra, direttore Ricerca e Sviluppo gruppo
Laminazione Sottile: «È presente nell’8% della crosta terrestre, secondo elemento più abbondante dopo il silicio, non si consuma ma si può riutilizzare più volte. In particolare il riciclato necessita soltanto del 5% dell’energia occorrente per la produzione dalla materia prima. È perfetto per la conservazione di tutti gli alimenti a parte quelli fortemente acidi e salati. La patina scura che si forma all’interno delle pentole è dovuta all’ossidazione, una vera e propria barriera protettiva inerte che non va rimossa».
Sulla stessa linea d’onda
Stefano Stellini, responsabile comunicazione di
Cial (Consorzio nazionale imballaggi alluminio): «La performance di questo metallo fa sì che ad oggi quasi il 75% di tutto l’alluminio da sempre prodotto è ancora in uso e, dato di cui possiamo vantarci, la produzione nazionale si basa al 100% sul riciclo. L’anno scorso attraverso il riutilizzo di 44.200 tonnellate di rifiuti di imballaggio in alluminio abbiamo risparmiato energia pari a 141mila tep (tonnellate equivalenti petrolio) ed evitato 328mila tonnellate di CO2. Siamo attivi con due progetti molto importanti. Il primo, “Message in a Can”, riguarda la raccolta e il riciclo delle lattine in alluminio a bordo delle navi di alcune delle più importanti compagnie di crociera con cui dal 2007 ad oggi sono state riciclate oltre 400 tonnellate di metallo pari a 35 milioni di lattine per bevande. L’altro, partito nel 2011, concerne la raccolta di capsule di caffè usate ed è attivo in cinquanta città italiane.
Soddisfazione degli operatori per l’andamento del mercato. «Nonostante alcuni messaggi fuorvianti non possiamo lamentarci - dichiara
Danilo Amigoni, chief operating officer di
Pentole Agnelli - il nostro comparto ha retto benissimo alla congiuntura economica e anche per il 2019 la performance aziendale dovrebbe regalarci soddisfazioni».
Per informazioni:
centroal.comwww.pentoleagnelli.it