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Emanuele Scarello, Premio IaT 2010 «Italia a Tavola è il vero vincitore»

di Andrea Radic
 
03 gennaio 2018 | 09:47

Emanuele Scarello, Premio IaT 2010 «Italia a Tavola è il vero vincitore»

di Andrea Radic
03 gennaio 2018 | 09:47
 

Emanuele Scarello, cuoco due stelle Michelin al suo ristorante Agli Amici di Udine, vinse il premio nel 2010: «Dieci anni fanno storia, i premiati cambiano, il vero vincitore è Italia a Tavola, complimenti a voi». E per questa decima edizione il sondaggio Personaggio dell'anno si è arricchito di novità.

(CLICCA QUI PER VOTARE). Sette infatti le categorie, che presentano due sorprese: la suddivisione di Cuochi, Pasticceri e Pizzaioli in tre categorie separate e una sezione appositamente realizzata per la 10ª edizione, quella dei Campioni, tra i quali appunto c'è anche Emanuele Scarello. Il sondaggio 2017, sostenuto dai main sponsor Grana Padano, Pentole Agnelli e Trentodoc, continua e sta già battendo ogni record.

Emanuele Scarello (Emanuele Scarello, Premio IaT 2010 «Italia a Tavola è il vero vincitore»)
Emanuele Scarello

Emanuele, siamo alla decima edizione del premio.
Penso che in tanti raccontino storie, ma in questo premio la storia c'è. Dieci anni sono molti, bravissimi voi tutti a crederci e a riproporlo con convinzione. E il numero crescente di votanti non è trascurabile. Ognuno deve andare sul sito, entrare, scegliere chi votare. Lasciamelo dire, ha vinto Italia a Tavola, non noi, che cambiamo ogni anno. Un sistema molto forte il vostro.

Dieci anni di premio ma anche dieci anni nella vita di Emanuele Scarello.
A pensare che ho vinto nel 2010 e alla velocità a cui va il mondo, sette anni sono una galassia. Sono cambiato io, "Agli amici" è cresciuto benissimo e siamo sempre qui, avendo appena festeggiato i 130 anni di attività. Mica poca cosa. In questi dieci anni è cambiato il modo di vedere e sentire la ristorazione, oggi ci siamo immersi, viviamo per il nostro ospite e soprattutto vogliamo fare tutto il possibile per i produttori della nostra regione, per questa agricoltura. La nostra è una regione fantastica, la amo, non cerco voti, sia chiaro, ci credo. È un piccolissimo territorio e se non lo valorizziamo noi, chi lo farà? Chi sceglierà di portare in tavola i nostri conigli, polli, galli, allevati con enorme cura? Qui siamo lontani da tutto, dobbiamo fare sistema, la filiera è fondamentale.

Tra dieci anni dove ti vedi?
Sicuramente ancora a Godia, la frazione dove ci troviamo da sempre, questo è il mio microcosmo e ci sto bene. Hanno cercato di portarmi in mille posti, ma sono nato e cresciuto qui e qui resto.

Anche l'importanza dell'accoglienza è cresciuta in questi anni?
Certo, oggi l'ospite è al centro delle attenzioni, e tutto va fatto con cura. All'ingresso de "Agli Amici" c'è un'insegna con scritto "Hic manebimus optime": ecco, questa è la filosofia. Si mangia bene in molti posti ma l'accoglienza può fare la differenza.

Oggi la ristorazione, come i cuochi, è molto social. Tu lo sei?
Mi impegno moltissimo nel sociale, ma non sono social.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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