È una delle grandi novità dell’autunno-inverno torinese: Edit, Eat drink innovate together, che sta nascendo in una zona di Torino, la Barriera di Milano, in un polo all’avanguardia di servizi destinati alla collettività.
Andando a visitare questo nuovo luogo polifunzionale che si vuole affermare come punto di riferimento nel panorama gastronomico della città, subito mi viene in mente lo slogan con cui Torino ha cercato di raggiungere la vetta europea dell’innovazione, posizionandosi prima in Italia e seconda in Europa dopo Amsterdam, ovvero “il luogo dove le idee prendono vita”. E noi, torinesi, lo sappiamo bene: a Torino le idee non sono mai mancate, una città dai molti volti che nel corso della sua storia è stata costretta a reinventarsi più volte.
Edit si sta posizionando in un quartiere in trasformazione, a pochi passi il Museo Ettore Fico con un’offerta culturale dedicata all’arte moderna e contemporanea, prossimo ai Docks Dora, sede di innumerevoli studi d’artista ed andrà ad occupare la manica ovest del complesso industriale da tempo in disuso, edificato a partire dall’ultimo decennio del XIX secolo quale sede della Incet, fabbrica di cavi elettrici in attività fino al 1968.
Il progetto di Edit ha preso vita da un’intuizione di Marco Brignone, imprenditore torinese proveniente dal mondo bancario per applicare al settore del food&beverage i più innovativi trend contemporanei ovvero il co-working e la sharing economy. Co-working sul cibo sul modello di quello di Forage Kitchen di San Francisco, uno spazio per aiutare le piccole imprese ed un luogo accogliente che porta sotto un unico tetto produttori e amanti del cibo. Infatti troveremo in questa struttura che si sviluppa su due piani e circa 2mila metri quadri affacciati ad una corte interna una bakery café, laboratorio di panificazione e pasticceria con spazio caffetteria aperto al pubblico realizzato in collaborazione con
Lavazza e con il coinvolgimento di Pietro Leemann, cuoco patron del Joia di Milano, primo ristorante vegetariano stellato.
Un birrificio artigianale, punto di incontro dei birrai itineranti, i gipsy brewers, dove vengono messe in condivisione le attrezzature di produzione; un pub con un’offerta di ristorazione di qualità e le ricette dei lievitati firmate da Renato Bosco, il "pizza-ricercatore" di San Martino Buonalbergo di Verona. Al primo piano l’area lounge con un cocktail bar dedicato all’arte della mixology e del food pairing con i proprietari del Barz8, locale a pochi metri dalla Gran Madre, conosciuto per i propri drink originali, concepiti al momento in base alle indicazioni dei clienti. Il ristorante invece sarà guidato dai Costardi Bros (Christian & Manuel), due fratelli, cuochi stellati il cui ristorante si trova all’interno dell’hotel Cinzia di Vercelli. Proprio perché il cibo è da sempre sinonimo di condivisione, tutti gli spazi sono all’insegna del social eating, per condividere un momento della giornata con persone che potrebbero essere dei nuovi amici.
Edit propone anche 4 cucine professionali completamente attrezzate, a disposizione di privati e professionisti. Uno spazio immaginato per rispondere a specifiche esigenze di numerose start up e piccole imprese operanti nel mondo della ristorazione e del catering che spesso non hanno a disposizione spazi e mezzi sufficienti, ma anche utile per organizzare master class ed eventi di team building.