Dopo gli eventi della scorsa settimana, con la protesta degli allevatori giunta fino a Roma alla sede dell'Antitrust, la "guerra del latte" non ha raggiunto un negoziato tra produttori e industria per stabilire prezzi più favorevoli ai primi, ormai in perdita a causa del sottopagamento. «Mi auguro che il dialogo riprenda rapidamente, farò di tutto perché riprenda». Questo l'auspicio del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina (nella foto), sui negoziati falliti fra produttori e industria relativi al prezzo del latte, al suo ingresso al Consiglio agricoltura Ue. «Non siamo affatto soddisfatti di come è stato condotto finora e della mancata intesa della settimana scorsa», ha detto Martina, secondo cui ora deve imporsi «il tema di una tutela in particolare dell'anello più debole della filiera, dei produttori» e di «una responsabilità di tutta la filiera lattiero-casearia».
Maurizio Martina
«Spero si riprenda una discussione di merito che faccia fare concreti passi in avanti su questo fronte», ha aggiunto il ministro, annunciando anche che l'Italia ha deciso come impiegare i 25 milioni di fondi europei stanziati da Bruxelles in aiuto del settore lattiero-caseario.
«Ci stiamo orientando ad impiegarli per un bando straordinario di ritiro dei formaggi a sostegno degli indigenti e procederemo lungo questa via», ha detto Martina al suo arrivo al Consiglio agricoltura dell'Ue. L'eventuale aumento degli aiuti, consentito da Bruxelles in via eccezionale fino al doppio della cifra dei fondi europei, è ancora da definire e dipenderà dalle risorse messe a disposizione dalle Regioni.
«Abbiamo scritto in queste ore alle Regioni, che ci avevano chiesto settimane fa la possibilità di integrare questi fondi anche con risorse proprie, informandole che si può aumentare il budget», ha spiegato Martina. «Vediamo se queste Regioni, fra cui la Lombardia, intenderanno procedere con un aumento dei 25 milioni di Bruxelles», ha poi aggiunto.
«Abbiamo ribadito - ha concluso il ministro all'uscita dal Consiglio - che l'intervento straordinario da 500 milioni sui settori del latte e della carni, deciso a settembre, va rafforzato e abbiamo proposto di lavorare da subito sull'etichettatura per valorizzare l'origine della materia prima nei prodotti derivati dal latte. Questo è uno dei punti cardine emersi dal vertice che abbiamo avuto a fine agosto con Francia, Spagna e Portogallo e serve accelerare per dare trasparenza ai consumatori e risposte agli allevatori. Ci aspettiamo quanto prima anche delle risposte dal gruppo di lavoro del Commissario europeo per rafforzare gli strumenti contro le pratiche sleali di mercato, su questo fronte a livello nazionale andiamo avanti con l'Antitrust».