Dopo svariati annunci, all’Expo di Milano è stata data notizia e conferma che FiCo (la città del cibo che sorgerà nell’area Caab di Bologna) aprirà i battenti tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. Ad oggi sono 40 i marchi delle eccellenze agro-alimentari italiane che hanno dato la loro disponibilità ad aprire uno spazio all’interno di questo parco di ben 80mila mq. Oltre agli stand di vendita e produzione dei prodotti non mancheranno punti di ristorazione affidati alla direzione di Massimo Bottura e sei aree multimediali. È stato il patron di Eataly, Oscar Farinetti, a darne notizia e a presentare le 40 aziende che “abiteranno” gli spazi di FiCo nel corso di una conferenza stampa in una sala dell’Expo di Milano, esposizione universale che sta per chiudere i battenti.
Nelle intenzioni dei gestori del Caab (Eataly e Coop) del Comune e della Regione che hanno creduto nel progetto sin dall’inizio, FiCo rappresenta l’erede prescelto a raccogliere l’eredità di Expo con la speranza di replicare il successo milanese anche a Bologna. Il creatore di Eataly ha sottolineato di aver scelto Bologna perché è una città viva, logisticamente situata molto bene che attirerà turisti da ogni parte del mondo. Le previsioni sono di un fatturato di circa 80 milioni di euro all’anno tra biglietti e incassi delle aziende. Sono attesi 6 milioni di visitatori e saranno 20 i punti di ristoro affidati a Bottura.
«Una dimostrazione di come l’Italia sia essere un Paese accogliente nella diversità - sottolinea il governatore Stefano Bonaccini - è evidenziata ad esempio dall’Emilia Romagna dove esistono ben 41 prodotti Dop e Igp che vanno oltre le definizione di Bologna dotta e grassa». E alla fine una promessa. «La possibilità, oltre ovviamente al web, di una rete di trasporto come ad esempio dei bus elettrici per far sapere a tutti l’esistenza di questa città del cibo al Caab di Bologna che sarà - non manca di sottolineare Oscar Farinetti - una Disneyworld italiana».