Cantina Siciliana, dove il "Cùscusu" è un'arte

Di destinazione, non di passaggio. Lembo occidentale della Trinacria, qui ci si vuole venire, non si transita per caso! E menomale che ci vogliamo venire. Siamo a Trapani, la città del sale, dal mare bagnata e dal vento accarezzata. Ce lo godiamo il suo centro storico e, in esso, il suo quartiere ebraico. Nei vicoli del vecchio quartiere ebraico, in via Giudecca, in un’antica palazzina eccoci al D&B Cantina Siciliana. La sua componente Bed con il suo label “La Giudaica” è composta da tre appartamentini indipendenti, posto ciascheduno su un piano. Ad accoglierci c’è la signora Hajer Aissi. Labirinto nel quale non ci si perde, anche grazie alla gentilezza dei trapanesi, dopo una bella passeggiata, tornando nei pressi de “La Giudaica” siamo praticamente a pochi passi dalla componente Dinner, “Cantina Siciliana”.

Cantina Siciliana, l'Isola in un locale

Ruote di carretti appese al soffitto a divenire lampadari, icone religiose sotto teche, bottiglie a centinaia (l’enoteca è adiacente alla sala). Insomma, siamo nel regno dell’assenza del vuoto. E ciò si rivelerà vero in tutti i sensi durante una cena che è un’avventura nel crocevia della mediterraneità. Patron il simpatico ed estroso Pino Maggiore, poco più che sessantenne all’anagrafe e poco più che trentenne all’affaccio alla vita! Personaggio famoso, Pino Maggiore è de facto ambasciatore della cucina trapanese.

Non è che si viene qui a cena e non si gusta il "Cùscusu" alla trapanese, la pietanza che si identifica con Trapani come la pizza con Napoli. Qui il Cùscusu è preparato incocciando a mano la semola; così, insieme al brodo di pesce, diventa quel piccolo capolavoro che delizia il palato. Qui gli facciamo assumere, suo diritto ma aggiungeremo anche suo dovere, il posizionamento del piatto con il quale la cena ha inizio. Sì, è vero, e potrebbe anche avere già il suo compimento. Se non fosse... se non fosse che ci sono ancora tante prelibatezze!
Praticamente una declinazione del Cùscusu sono le Frascatole trapanesi, che traggono origine dal Nord Africa. Le Frascatole si incocciano proprio come il cuscus, ma sono a grani più grossi. Eccole in tavola, che delizia, le Frascatole trapanesi al profumo di mare con gambero rosso di Mazara del Vallo.

Per secondo, pur indotti in tentazione da tante proposte, ci ancoriamo con golosità ad un classico: Frittura di calamari e gamberi. Semplicemente sublime! Servizio al calice di vini isolani. Ottima Cassatina per dolce.
Altra passeggiatina e poi si va a dormire.

Cosa fare a Trapani durante il giorno è proprio un happy problem. Passeggiando nel centro storico ammiriamo le opere che testimoniano il glorioso passato della città: la Torre di Ligny, le Mura di Tramontana, il Castello della Colombaia, la Cattedrale di San Lorenzo e la Chiesa del Purgatorio che ospita i gruppi statuari dei “Misteri”, capolavori realizzati con la tecnica del legno, tela e colla tra il XVII e il XVIII secolo, che vengono portati in processione per le vie della città ogni Venerdì Santo.

Questo testo è un estratto dal libro "Italian D&B" di Vincenzo D'Antonio, 320 pagine, pubblicato da Cinquesensi editore, che descrive 100 destinazioni in Italia dove si può abbinare un'ottima cena ad una camera di charme per dormire.

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Cantina Siciliana
via Giudecca 36 - Trapani
Tel 0923 28673