Da secoli i due diamanti siciliani si contemplano ad ogni alba, cominciando a luccicare e ad abbagliare l’una con lo splendore dell’altra. Anche nelle giornate annuvolate, anche con la pioggia, quello splendore non si spegne. E così è fino a sera, ad ogni tramonto e ad ogni arrivo di nuove notti, passando a uno splendore lunare. Taormina da un lato, su un magico promontorio… e, dinanzi a sé, dall’altro lato, la montagna Etna, il vulcano dal cuore sempre pulsante, anche quando appare assopita.
Fusilloni, tenerumi e polpa di ricci
Taormina, Etna: due simboli che tutti conoscono nel mondo e che mai saranno valorizzati abbastanza quanto riesce a fare la natura stessa. Così, tra questi due mondi, tra questi due scenari quasi onirici, nelle scorse sere l’estate isolana ha saputo raccontare una delle storie più suggestive che si sta svolgendo proprio qui: In the Middle Est the Wine… un evento enoico e gastronomico che si aggiunge agli altri gradevoli incontri che fanno di Versante Est la storia vitivinicola appassionante del vulcano in questi anni recenti.
La vista dalla terrazza dell'hotel
Per una volta, però, la storia è stata raccontata appunto guardando l’Etna da una prospettiva diversa: non sul vulcano, ma dinanzi ad esso, in una delle terrazze più belle ed eleganti, quella del ristorante Zefiro dell’Hotel NH Collection Taormina, tra i punti di riferimento e ricercati del turismo italiano ed estero.
Taormina: la cena all'Hotel NH
La leggera brezza del tramonto, nonostante il caldo già importante dell’estate siciliana, è riuscita a trasferire i commensali in un’atmosfera quasi da sogno. Le bottiglie protagoniste della serata, già in bella mostra, pronte per essere stappate e degustate, nel racconto di vitigni, terroir e storie di vignaioli innamorati del territorio, che oggi hanno deciso di raccontare in coro le proprie esperienze, umane e professionali.
Da sin. Cocuzza, Natola, Digiugno, Guzzardi, Luca.jpeg
A cucire i racconti, l’originale narratore di vigne e cantine Santi Natola, che ha condotto magistralmente e, a tratti, poeticamente gli assaggi. Con lui, l’altro bravo e professionale tessitore di racconti vitivinicoli, Federico Guzzardi, supportati nella cura dell’evento da Cristina Cocuzza. Sette le etichette di altrettante cantine etnee in degustazione, abbinate ai piatti preparati dall’executive chef dello Zefiro, Giuseppe Alessandro Digiugno, consapevole di dover rispondere nota su nota, corda su corda alle tante espressioni vinicole del vulcano. Lo ha fatto bene, reggendo con professionalità la trama del racconto.
Quasi una sfida poetica tra Natola e Digiugno, condotta amichevolmente tra il piatto proposto e ben due scelte di abbinamenti, passando dal Nicosia Sosta Tre Santi Carricante Brut Metodo Classico a Barone di Villagrande Etna Rosato DOC, per accompagnare l’entrée dello chef tra Crostacei, molluschi e verdure. Una relazione tanto “pericolosa” quanto appassionante, tra il mare e la montagna, tra materie prime che parlavano di onde e prodotti stagionali che si arrampicavano sulle colline vulcaniche. Primo gioco riuscito, perché a dire l’ultima parola sono stati comunque i commensali. Graditi entrambi gli abbinamenti e si è andato avanti, scoprendo altri profumi e sapori…
Antipasto di molluschi, crostacei e verdure
Questa volta, a fare il proprio ingresso i Fusilloni con tenerumi e polpa di ricci di mare, con crema di ricotta e bottarga. E qui la scelta era tra il gradevole De Aetna di Terra Costantino Etna Bianco DOC e l’altrettanto gradito Etna Bianco DOC di Murgo Tenuta San Michele. Anche qui, ovviamente alcune note differenti tra un accostamento e l’altro, ma alla fine a vincere è stata sempre l’eleganza del bianco del vulcano.
Trancio di pesce spada alla brace
Il gioco è proseguito con il Trancio di brace di pesce spada, fonduta di provola dei Nebrodi leggermente affumicata, friarielli, fondo bruno e parture del pesce. Le due etichette proposte sono state Tenute Mannino Aurantica Etna Bianco e I Vigneri Vigna di Milo. Un abbinamento non semplice, vista la presenza dell’amaro di alcune verdure, del formaggio affumicato e del fondo bruno, mentre a richiedere il principale sposalizio enogastronomico era intanto proprio il filetto di pesce. Ma ecco il potere del vino, e in particolare del vino dell’Etna, entrambi i calici sono riusciti a legare perfettamente le eccellenti materie prime del piatto proposto dall’executive dello Zefiro.
Semifreddo al peperone e gianduia
Conclusione del gioco e del percorso gastronomico, il Semifreddo al peperone rosso con sabbia di gianduia. E qui ecco arrivare l’audacia degli uomini dell’Etna, l’azzardo che ha fatto di questa terra un nuovo confine del panorama della ristorazione e della produzione vitivinicola: un accostamento che sembrava “improponibile”, come descritto dagli stessi fautori: il Gambino Tifeo Etna Rosso DOC. Lasciamo spiegare proprio a Santi Natola il perché di questa scelta: «La corazza tannica del Nerello Mascalese, l’acidità rigida come una corda di violino, sembrano scoraggiarci. Poi, invece, salta fuori il frutto. La dolcezza di confettura si lega alla nocciola di gianduia e il dolce vegetale del peperone rosso non si appiccica al palato, piuttosto si snoda in curve saline, fino a scivolare a fondo bocca, allungando la persistenza».
Da qui, la soddisfazione del general manager dell’NH Collection di Taormina, Andrea Luca: «Taormina - ha detto nel corso della serata - è uno dei centri di maggior flusso turistico. Ho seguito personalmente alcune delle tappe di Versante Est e l’ho trovato un progetto davvero valido e forte. Riuscire a dare vita a una rete di collaborazioni tra professionisti che lavorano “su e per” il territorio è una grande opportunità per tutti noi».
I vini di Versante Est degustati
«Questo evento - ha concluso Andrea Luca - è nato dalla volontà di unire due realtà come l’Etna e Taormina, che veicolano e attraggono un gran numero di turisti. Farlo insieme significa creare un collegamento tra due realtà che sono il simbolo della nostra Isola».
Ristorante Zefiro presso Hotel NH Collection Taormina
Via Circonvallazione 1 - 98039 Taormina (Me)