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“Radici, la Ribolla di Oslavia, una tradizione di famiglia”: la cantina Primosic si racconta

È questo il titolo della monografia che racconta la storia della famiglia Primosic: cinque generazioni di vignaioli produttori della famosa Ribolla Gialla di Oslavia e tra i grandi interpreti dei vini bianchi del Collio

 
24 aprile 2023 | 11:12

“Radici, la Ribolla di Oslavia, una tradizione di famiglia”: la cantina Primosic si racconta

È questo il titolo della monografia che racconta la storia della famiglia Primosic: cinque generazioni di vignaioli produttori della famosa Ribolla Gialla di Oslavia e tra i grandi interpreti dei vini bianchi del Collio

24 aprile 2023 | 11:12
 

È il sorriso il segno che contraddistingue tutta famiglia Primosic, fondatrice della omonima cantina ad Oslavia, in Friuli Venezia Giulia. L’occasione per vedere tutti questi sorrisi è stata la presentazione della monografia aziendale dal titolo “Radici, la Ribolla di Oslavia, una tradizione di famiglia”. L’evento si è svolto a fine marzo, presso il Salotto di Milano, in Corso Venezia alla presenza di diversi giornalisti nazionali. La cantina Primosic ha voluto raccontare con questo volume la storia di cinque generazioni di vignaioli e l’evoluzione del territorio del Collio e dei suoi vini inconfondibili. L’azienda oggi conta una superficie di 32 ettari vitati e ha una produzione media annuale di circa 210.000 bottiglie. L’anno di fondazione è il 1956, con il primo imbottigliamento nel 1964. 

“Radici la Ribolla di Oslavia una tradizione di famiglia”: la cantina Primosic si racconta

La copertina del libro della cantina Primosic

Cantina Primosic, la storia della famiglia dall’800 

Oslavia che si trova a pochi chilometri da Gorizia, fu completamente rasa al suolo durante la Prima guerra mondiale, e molti cittadini ricominciarono da zero le loro vite, alcuni proprio impiantando la Ribolla, un vitigno autoctono diventato negli anni simbolo di rinascita. Oggi Oslavia è un paese di 200 abitanti che in tre chilometri di strada ospita sette delle cantine italiane più importanti al mondo, tra le quali Primosic, per la produzione del vino macerato. Ma torniamo alla monografia che ripercorre la storia della famiglia dall’800 con il patriarca Karlo Primosic e intreccia la storia delle persone a quella dei luoghi e di un territorio unico, da sempre vocato alla produzione vinicola. Un luogo che ha vissuto momenti storici difficili, ma ha sempre cercato il modo di ripartire, restando fortemente legato alla terra. Come la famosa Rossella O’Hara in Via col vento ritrovava nella sua Tara la forza, così la famiglia Primosic, in cinque lunghe generazioni di vignaioli, ha trovato nelle sue radici la forza indissolubile con la terra.

Cantina Primosic, monografia di Alessio Turazza e fotografie di Roberto Pastrovicchio

Radici è frutto di un lungo lavoro di ricerca e introspezione. A curare i testi della monografia Alessio Turazza, giornalista freelance presente all’evento. La grafica pulita, essenziale ed elegante è dello studio Mumble Design di Cormòns. Le fotografie suggestive e i ritratti di famiglia sono di Roberto Pastrovicchio. La presentazione ha visto tre generazioni della famiglia unite in un emozionante confronto moderato da Turazza. Sono intervenuti Silvan, i figli Marko e Boris, oggi alla guida dell’azienda e i nipoti Greta, Nicola, Elia (della nuova generazione fa parte anche Aleksjia), che intervistati dal giornalista, hanno risposto su temi come la storia e le radici della famiglia, i concetti di identità e appartenenza al territorio, la tradizione vinicola di Oslavia e del Collio, la filosofia di produzione e la personale visione del futuro.

Cantina Primosic, Luigi Veronelli e Marko e Boris Primosic raccontano il nuovo libro

«Questo libro - ha esordito Marko Primosic - non è una forma di autocelebrazione della nostra storia, ma è il racconto di una famiglia, del vino che produce e la sua evoluzione in cinque generazioni. La collina di Oslavia ha due lati, un lato esposto al sole, luogo vocato per la Ribolla e i vini ambrati e un lato est, più fresco, luogo d’elezione per il Klin (Collio Bianco) e i vini dorati. Questi due vini sono fratello e sorella, sono connessi, espressione dell’identità del Collio, ambrati e dorati, non c’è distinzione». Il Klin lo ricordiamo è prodotto con i vitigni: Sauvignon Blanc, (Tocai) Friulano, Chardonnay, Ribolla Gialla.

Cita Luigi Veronelli Marko: «Fu uno dei primi a dare valore alla nostra Ribolla affermando che “La diversità è valore”. «Abbiamo resistito alla Bora - ha aggiunto un sorridente Silvan Primosic - e alle vicissitudini della storia, abbiamo affrontato tante difficoltà ripartendo ogni volta dalla terra e dalla Ribolla Gialla. Le prime etichette furono disegnate da mia moglie, oggi i miei figli hanno cambiato molte cose in azienda, i tempi corrono ed è giusto rinnovarsi». La Ribolla Gialla rappresenta senza dubbio il fil rouge che attraversa queste generazioni. La convivenza generazionale in azienda arricchisce ed è fonte di confronto quotidiano anche sulle tecniche di cantina e sperimentazione, mettendo assieme l’esperienza di Silvan e la visione di Marko e Boris sui vini del territorio.

“Radici la Ribolla di Oslavia una tradizione di famiglia”: la cantina Primosic si racconta

Le tre generazioni della famiglia Primosic

«Come diceva mio fratello - ha detto Boris Primosic - Collio e Oslavia, superano confini, facendo delle differenze i punti di forza in una visione che non vede opposti, ma elementi complementari come la Ribolla di Oslavia e il Collio Bianco Klin. Il 2003 è stato un anno di svolta per noi, nel quale abbiamo deciso di cambiare il modo di produrre la Ribolla utilizzando la tecnica della macerazione che conferisce al vino il color ambrato». «Credo nelle nuove generazioni. Il futuro dell’azienda è in buone mani e la continuità è assicurata dai miei figli e dai nipoti -ha concluso Silvan- hanno testa e idee per portare avanti il cambiamento, sono fortemente legati ad Oslavia e hanno radici capaci di resistere anche alla Bora». L’evento si è concluso con una degustazione verticale di Ribolla di Oslavia, annate anteprima 2019, 2013, 2009, 2003 e Collio Bianco KIin, annate 2016, 2013, 2004. Gli ospiti hanno potuto percorrere un vero e propri viaggio attraverso le sfumature di questi due grandi vini. Molto interesse ha suscitato l’annata 2003 della Ribolla, la prima prodotta con la tecnica della macerazione, così come la 2019, già pronta ora ma con ottimo potenziale di invecchiamento. Notevole l’annata 2004 del Klin, che ha mantenuto negli anni, incredibili freschezza e mineralità.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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