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Sos Pianeta, nasce la plasticosi: una malattia che colpisce gli animali

Un gruppo di ricercatori australiani, in collaborazione con il museo di Storia Naturale di Londra, ha scoperto una malattia degli animali selvatici causata direttamente dall'ingestione di plastica

di Nicholas Reitano
Redattore
 
07 marzo 2023 | 17:21

Sos Pianeta, nasce la plasticosi: una malattia che colpisce gli animali

Un gruppo di ricercatori australiani, in collaborazione con il museo di Storia Naturale di Londra, ha scoperto una malattia degli animali selvatici causata direttamente dall'ingestione di plastica

di Nicholas Reitano
Redattore
07 marzo 2023 | 17:21
 

Il cambiamento climatico è un problema creato solo ed esclusivamente dai comportamenti malsani dell'essere umano. E a farne le spese, oltre a tutti noi, sono soprattutto le specie viventi che abitano il nostro pianeta, in particolare gli animali, che, per natura, sono i regolatori degli ecosistemi. In queste settimane sarebbe poi emersa una novità scoraggiante che dovrebbe mettere in allerta l'intero globo: un gruppo di ricercatori australiani in collaborazione con il museo di Storia Naturale di Londra, infatti, con un articolo pubblicato sul Journal of Hazardous Materials, ha scoperto una malattia degli animali selvatici causata direttamente dall'ingestione di plastica: da qui, il suo nome "plasticosi", caratterizzata da una persistente infiammazione dell'apparato digerente, alterazioni dello stomaco e un ridotto assorbimento dei nutrienti.

Un esemplare di berta piediarnicini

L'inquinamento da plastica in mare

Per il momento quest'anomalia è segnalata solamente negli esemplari di berta piedicarnicini (uccelli marini che vivono a più di 600 chilometri dalle coste australiane), ma secondo i ricercatori l'inquinamento da plastica - si calcola che dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari di tutto il mondo ogni anno, causando l'80% dell'inquinamento del mare - è cosi diffuso che la malattia potrebbe colpire presto anche altre specie animali.

Gli esperti descrivono la plasticosi come una malattia fibrotica dovuta alla continua irritazione che i frammenti di plastica ingeriti provocano sui tessuti dell'apparato digerente. L'infiammazione costante determina la formazione di cicatrici che finiscono per alterare l'anatomia e la funzionalità dei tessuti, causando effetti a catena come un minore assorbimento di sostanze nutrienti e una crescita ridotta. Nello stomaco di questi uccelli marini, si legge, sono state trovate cicatrici che lo rendono meno flessibile e funzionale, ed è stata inoltre osservata la perdita di ghiandole che producono sostanze necessarie per la digestione, l'assorbimento delle vitamine e la difesa da infezioni e parassiti. Tutto questo può incidere gravemente sulla crescita dei piccoli, minacciandone anche la loro sopravvivenza.

 

Il Pacific Trash Vortex

Per dare un'idea della quantità di plastica (e non solo) presente in mare, basti pensare al Pacific Trash Vortex (in italiano, "Il vortice di spazzatura del Pacifico),una regione di accumulo di rifiuti (in particolare di materiali plastici) galleggianti situata nell'Oceano Pacifico, approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano ovest e fra il 35º e il 42º parallelo nord. Poiché non si tratta di un'isola, ma di una regione dove i rifiuti tendono ad accumularsi, l'estensione del Pacific Trash Vortex dipende dalle scelte di chi la misura: le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² (cioè da un'area più grande della Penisola iberica a un'area più estesa della superficie degli Stati Uniti), ovvero tra lo 0,4% e il 5,6% della superficie dell'Oceano Pacifico.

Sos Pianeta nasce la plasticosi: una malattia che colpisce gli animali

I detriti che fluiscono nel Pacific Trash Vortex

Le valutazioni ottenute indipendentemente dall'Algalita Marine Research Foundation e dalla Marina degli Stati Uniti stimano l'ammontare complessivo della sola plastica dell'area in un totale di 3 milioni di tonnellate. L'oceanografo americano Charles Moore ritiene che l'area potrebbe contenere fino a 100 milioni di tonnellate di detriti. Una chiazza di detriti galleggianti simile, con densità comparabili, è presente anche nell'Oceano Atlantico (è chiamata "North Atlantic garbage patch"). Molti animali come tartarughe e uccelli muoiono a causa dell'inquinamento da plastica, soprattutto a causa della sua ingestione che può provocare occlusioni o perforamento dell'apparato digestivo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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