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Ais Campania: “Il sommelier? Un moltiplicatore del fatturato del ristorante”

Tommaso Luongo è il nuovo Presidente di Ais Campania: classe 1969 è stato eletto con 1326 preferenze. Tra gli obiettivi: ridurre il gap digitale in un’ottica di sana competizione con gli altri territori del vino

 
16 luglio 2022 | 18:00

Ais Campania: “Il sommelier? Un moltiplicatore del fatturato del ristorante”

Tommaso Luongo è il nuovo Presidente di Ais Campania: classe 1969 è stato eletto con 1326 preferenze. Tra gli obiettivi: ridurre il gap digitale in un’ottica di sana competizione con gli altri territori del vino

16 luglio 2022 | 18:00
 

Con 1326 preferenze, il nuovo presidente dell’Associazione italiana sommelier della Campania è Tommaso Luongo. Classe 1969, iscritto all'Ais dal 1987, Luongo è erede di una tradizione di famiglia che ha visto il padre tra i fondatori della sommellerie campana. Luongoè stato già delegato di Napoli. È un uomo colto, raffinato con non comuni capacità comunicative. Ecco cosa ha detto a Italia a Tavola.

Tommaso Luongo Ais Campania: “Il sommelier? Un moltiplicatore del fatturato del ristorante”

Tommaso Luongo


Presidente Luongo, è stato eletto come nuovo presidente dell’Ais Campania con 1326 preferenze. Che effetto le fa e quali saranno gli obiettivi futuri dell’Ais Campania?
Tremano un po’ i polsi… essere il terzo presidente regionale più votato in Italia fa un certo effetto: un misto di orgoglio e preoccupazione. Una bella iniezione di adrenalina che mi accompagnerà nel quadriennio del mio mandato. Il primo obbiettivo è consolidare il lavoro svolto fin qui per poi rilanciare la sommeliere campana e far “pesare” sempre di più la tessera della nostra Associazione in sinergia con il nuovo organigramma nazionale.


La Campania è una terra “Felix” anche dal punto di vista vitivinicolo con tante specificità e tanti prodotti di qualità. Come si posizione, dopo il Covid, il settore vitivinicolo campano?
Più che dopo, direi, durante il Covid: la dimensione più frequente dell’impresa vitivinicola campana è, con poche eccezioni, medio piccola. Fondamentale diversificare i mercati e i canali di vendita; ridurre il gap digitale è quindi una condizione imprescindibile per affermare e valorizzare la nostra identità in un’ottica di sana competizione con gli altri territori del vino. Saper fare è importante quanto saper comunicare e l’Ais Campania investirà tante risorse in questa direzione per offrire alle nostre aziende e agli operatori della filiera enogastronomica contenuti didattici e innovazione tecnologica per affrontare tutte le nuove sfide che si presenteranno.

 


L’attenzione e l’interesse delle persone verso il comparto del vino è sempre più rilevante. Quanti iscritti ci sono all’Ais Campania e quali saranno i prossimi appuntamenti e/o eventi formativi?
Oggi partiamo da un dato significativo: 2733 soci, una comunità che ha un grande senso di appartenenza, come ha testimoniato l’alta affluenza al voto on line, con oltre il 55% degli aventi diritto al voto. In realtà non ci siamo mai fermati: masterclass, degustazioni ed eventi vengono organizzati a ciclo continuo, per soddisfare la nostra platea di associati che ha mostrato in questi anni di essere gratificata da appuntamenti che riescono a coniugare aggiornamento professionale e convivialità.


Il sommelier è una figura importante nella ristorazione e nei servizi ricettivi di qualità. Qual è il quadro in Campania da questo punto di vista e quanti sommelier lavorano effettivamente nel settore?
La presenza di un sommelier Ais ha un effetto moltiplicatore del fatturato in tutte le aziende ristorative e ricettive che affidano a questa figura la gestione e la selezione del beverage. Tantissime le richieste di inserimento professionale in questo settore che non riusciamo a soddisfare: sta a noi, confrontarci con le istituzioni scolastiche più vicine a questo mondo per avviare un progetto di reclutamento partendo soprattutto dalle nuove generazioni.


Se dovesse fare un abbinamento cibo-vino quali prodotti sceglierebbe?
Il clima torrido di questi ultimi giorni mi fa immaginare un luogo decisamente estivo: una spiaggia assolata in compagnia di una colorata zuppa di pesce: molluschi, “ranfetelle” di polpo, crostacei, tranci di rana pescatrice e freselle; il tutto macchiato dal pomodorino del piennolo, appena raccolto, dai campi del Vesuvio. Per il pairing scelgo un dissetante Campi Flegrei Piedirosso, un vino vulcanico, snello e agile, trasversale nell’interazione con il cibo, con il quale si può giocare anche con la temperatura di servizio, abbassandola di qualche grado, per rafforzarne la bevibilità.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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