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Animali domestici, sfamarli è un affare da 2 miliardi e mezzo

Cani, gatti, uccelli e pesci hanno assunto un ruolo sempre più importante all’interno delle famiglie italiane. Nel 2021 sono state vendute oltre 658mila tonnellate di cibo. E la tendenza è in aumento

 
20 maggio 2022 | 12:14

Animali domestici, sfamarli è un affare da 2 miliardi e mezzo

Cani, gatti, uccelli e pesci hanno assunto un ruolo sempre più importante all’interno delle famiglie italiane. Nel 2021 sono state vendute oltre 658mila tonnellate di cibo. E la tendenza è in aumento

20 maggio 2022 | 12:14
 

Il XV Rapporto Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia riunisce le principali aziende dei settori pet food & care che operano in Italia) – Zoomark ha evidenziato come negli ultimi quindici anni gli animali da compagnia abbiano assunto un importante ruolo nella nostra società e nelle nostre famiglie. Secondo l’indagine condotta da BVA-DOXA, oggi gli animali d’affezione sono considerati dal 96% degli intervistati come membri delle famiglie in cui vivono, sono nutriti e curati meglio (90%), sono più accettati nei luoghi pubblici (83%) e maggiormente presenti sui mezzi d’informazione (80%).

Nel 2021 Euromonitor ha stimato in 64,7 milioni il numero di pet in Italia, di cui quasi 30 milioni di pesci, poco meno di 13 milioni di uccelli ornamentali, da oltre 10 milioni di gatti, 8,7 milioni di cani, poco più di 3 milioni tra piccoli mammiferi e rettili.

Per sfamare i nostri amici a quattro zampe e non nel soltanto nel 2021 in Italia sono stati spesi circa 2 miliardi e mezzo (fra acquisti nei supermercati e online) per un totale di 658mila tonnellate di cibo. E la tendenza è che entro il 2030 la cifra salirà a livello mondiale del 40% e raggiungerà i 139 miliardi.

Animali domestici, sfamarli è un affare da 5 miliardi e mezzo

In Italia ci sono sempre più animali domestici

Il Rapporto Assalco-Zoomark è la pubblicazione annuale di Assalco, l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, e Zoomark International e rappresenta un punto di riferimento per chiunque si occupi di animali d’affezione.

Il Rapporto documenta l’evoluzione delle abitudini d’acquisto dei proprietari di pet (Area Mercato), la presenza e la crescente importanza degli animali da compagnia in Italia (Area Sociale) e l’evoluzione della veterinaria italiana tra innovazione e tradizione.

Secondo l’indagine di Assalco – Zoomark il 42% degli intervistati vive con uno o più animali da compagnia e il 9% di questi ne ha adottato uno negli ultimi due anni.

L’85% dei proprietari afferma che, rispetto ad alcuni anni fa, oggi i pet partecipano a tutto quello che accade in famiglia, l’83% dedica loro più tempo e il 77% permette il libero accesso a tutti gli spazi della casa. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione per l’alimentazione, ritenuta fondamentale per il benessere degli animali ma anche un modo per coccolarli e ricambiare il loro affetto. L’87% dei proprietari è più consapevole dei bisogni nutrizionali dei pet e non improvvisa diete fai-da-te, l’88% sceglie prodotti in linea con le esigenze specifiche del proprio animale e il 73% ha smesso di dare al pet gli avanzi della tavola.

La ricerca di Bva-Dox rileva comportamenti equilibrati da parte della larga maggioranza dei proprietari, soprattutto grazie alla loro maggiore consapevolezza ed educazione alla proprietà responsabile. Rispetto al passato, anche a causa della pandemia e del maggior tempo trascorso in casa con i pet, l’80% dichiara di acquistare più prodotti per l’igiene e la pulizia e il 69% concede ogni tanto dei piccoli regali (snack, giochi o abbigliamento). Il 64% usa più servizi, come il toelettatore, ma soltanto l’11% si dichiara “molto d’accordo” con l’affermazione di scegliere più spesso servizi di lusso per il proprio pet.

Il 48% di chi non ha pet pensa di prenderne almeno uno in futuro.  Chi non intende farlo ritiene di non aver spazi adeguati e tempo per prendersene cura, unitamente alla difficoltà di affidarlo a qualcuno. Le risposte confermano la crescente attenzione e consapevolezza nei confronti dei pet, ivi compresa quella relativa alla loro nutrizione.

È anche aumentata la considerazione sociale: l’86% rileva, infatti, come i pet siano oggi più frequentemente impiegati in attività socialmente utili, l’84% nota la maggior presenza in attività terapeutiche, quasi 9 italiani su 10 sottolineano come i pet abbiano fatto nascere nuove professioni e opportunità di lavoro e quanto essi siano più tutelati dalla legge: sono maggiormente accettati nei luoghi pubblici, hanno più luoghi dedicati (ma il 77% degli intervistati ritiene non siano ancora abbastanza).

 «In questi quindici anni, ovvero da quando viene pubblicato il Rapporto Assalco-Zoomark, è cambiato il rapporto con gli animali da compagnia – ha commentato il presidente di Assalco Gianmarco Ferrari -   Gli italiani sono più consapevoli dei benefici della convivenza con i pet, sia nella dimensione familiare sia in quella pubblica, dove, sempre più, ne viene apprezzato l’impiego in attività terapeutiche o socialmente utili. La pandemia ha ulteriormente alimentato il processo che vedevamo in atto da tempo e oggi possiamo dire che gli animali d’affezione sono a tutti gli effetti membri della famiglia e della nostra società. È cresciuta di conseguenza la sensibilità delle istituzioni, con un percorso culminato all’inizio di quest’anno con l’inserimento della tutela degli animali tra i principi fondamentali della Costituzione italiana».

I numeri del Pet food

Nel 2021 il mercato dei prodotti per l’alimentazione dei cani e dei gatti in Italia ha sviluppato un giro d’affari di 2.419 milioni di euro, per un totale di oltre 658 mila tonnellate vendute, con un trend positivo del +7,1% e dei volumi del +5%. Aggiungendo a questi dati quelli derivanti dai canali emergenti come Petshop GDO e canale On Line si raggiunge il valore di 2.533 milioni di euro per un totale di oltre 682 mila tonnellate vendute, con un incremento del fatturato complessivo del +8,4% e dei volumi del +5,9%.

Il cibo per cani e gatti traina il mercato del Pet food

Gli alimenti per cani e gatti, che comprendono prodotti umidi, secchi e snack, trainano il mercato dei prodotti per animali da compagnia. I prodotti per gatto rappresentano il 53,7% del valore realizzato dai canali Grocery, Petshop Tradizionale e Catene Petshop, con un fatturato pari a quasi 1.300 milioni di euro. Gli alimenti per cane rappresentano a valore il 46,3% del totale mercato Grocery, Petshop Tradizionale e Catene Petshop, ovvero 1.120 milioni di euro.

Il mercato degli alimenti per gli altri animali da compagnia, nel 2021, torna a crescere: a valore del 3,3% e del 10,6% a volume, sviluppando un fatturato di poco superiore ai 12.455.000 euro presso Ipermercati, Supermercati e punti vendita LSP (Libero Servizio Piccolo).

Il segmento principale è quello degli alimenti per uccelli, che copre il 43,4% del valore (49% dei volumi) con vendite in crescita (+6,3% a valore, +7,4% a volume). Seguono gli alimenti per roditori (32,4% del fatturato e 39,6% a volume) anch’essi in crescita (+11,9% a valore e +12,5% a volume).

Negli ultimi 15 anni è stato raddoppiato il fatturato

Nel periodo 2007 – 2021 il mercato del pet food ha più che raddoppiato il fatturato con un tasso di crescita medio annuo delle vendite a valore del +5,7%. In termini di volumi, il mercato ha registrato un tasso di crescita annuo del 3,1%. La superiore progressione a valore rispetto ai volumi è motivata dallo sviluppo dei prodotti premium e superpremium, segno della maggiore attenzione dei proprietari all’alimentazione e il benessere dei pet, nonché dell’interesse per prodotti ad alto contenuto di innovazione e servizio.

Negli ultimi 15 anni sono profondamente cambiati i canali distributivi del pet food. Se nel 2007 il Grocery assorbiva il 70% delle vendite e il restante 30% era appannaggio del canale specializzato, nel 2021 il Grocery ha ridotto il suo peso al 56,3%, lo specializzato è salito al 41,3%, anche grazie allo sviluppo delle catene petshop, ed è comparso il canale IRI On Line, che in pochi anni ha conquistato il 2,4% del fatturato complessivo. Negli ultimi anni si rileva anche la nascita del nuovo petshop GDO, caratterizzato da un elevato livello di servizio con personale qualificato, servizi di toelettatura e, a volte, veterinari.

Tutti i canali hanno operato un ampliamento dell’assortimento, inserendo prodotti di fascia premium e superpremium, nuovi formati e referenze sempre più diversificate ad esempio per razza, taglia, età, stile di vita.

Animali domestici, sfamarli è un affare da 5 miliardi e mezzo

In crescita anche il mercato degli accessori

Il crescente ruolo che gli animali d’affezione hanno nelle famiglie e nella società in Italia sostiene anche la crescita dei prodotti per l’igiene, i giochi e gli accessori. IRI rileva un giro d’affari di oltre 77 milioni di euro nell’anno terminante a dicembre 2021, in crescita del 5,8% rispetto all’anno precedente.

I segmenti più dinamici sono stati quelli relativi ai giochi, con un incremento del +12,5%, e i prodotti per l’igiene (tappetini assorbenti igienici, salviette, shampoo, spazzole, deodoranti ecc.) con una crescita a valore del +8,7%. Le lettiere per gatto, rilevate a parte, costituiscono il più importante segmento non food nel canale GDO, sviluppando un giro d’affari di circa 80 milioni di euro (+4,6%).

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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