Fortunatamente siamo riusciti a passare una buona estate, senza troppi divieti o intoppi. Il green pass, fatto valere quando ancora gran parte degli esercenti può far sedere i suoi ospiti all’aperto, è stata una buona cosa. In pratica gli italiani, quando vengono chiamati al sacrificio e si “stringono a coorte” - come dice il nostro amato inno nazionale, che quest’anno è risuonato molte volte - sono ligi e responsabili. Lo so, c’è ancora una fetta di disubbidienti che aspetta di capire, ma nel frattempo, il nostro Paese ha la forza di ripartire.
Sono stato in diverse località di mare quest’anno, sia a luglio sia ad agosto; ho girato tutta la Versilia, le isole di Ponza, Ventotene, Ischia e Procida. Sono andato in Puglia, Sardegna, Campania e Lazio. Ho visto Roma piena di turisti e Lucca e Firenze riprendere vita. Le consulenze dell’olio mi danno la possibilità di viaggiare e visitare in lungo e in largo il nostro Stivale. Abbiamo una chance unica, sia grazie alle risorse del Ricovery Fund sia perché, nonostante tutto, siamo ancora il Paese più bello del mondo. Come si mangia da noi non si mangia da nessuna parte.
La carta degli oli come mezzo per conoscere l’eccellenza dei prodotti
Abbiamo oltre 500 varietà di olive sparse in 18 regioni italiane e non dobbiamo perdere l’occasione di far conoscere l’eccellenza del nostro prodotto. L’olio extravergine è una risorsa preziosissima, e deve essere compreso a fondo prima ancora di essere comprato. Con l’Accademia Maestrod’olio abbiamo creato una carta degli oli in decine di ristoranti, enoteche e stabilimenti balneari, che presentavano gratuitamente assaggi di olio a commensali italiani e stranieri. Come per il vino, veniva presentata una carta dell’olio di 6 o 9 referenze italiane e si poteva scegliere quali assaggi fare. Stupore, interesse, diffidenza e noia. Erano tante le emozioni che esternavano i clienti alla domanda educata e accogliente fatta dai nostri sommelier Maestrod’olio, nel voler far comprendere loro questo mondo “dorato”.
Un esperimento di successo, sia per i consumatori che per i gestori di locali
Ebbene tantissimi stranieri ma anche molti italiani, erano disposti ad acquistare una, due o tre bottiglie di olio, senza pensare al prezzo; se ne valeva la pena o se erano troppo caro. Una volta capito l’olio di estrema qualità e poi assaggiato al naso l’olio scadente da pochi euro, il gioco era fatto: tutti ne volevano almeno mezzo litro. L’esercente non doveva sprecare tempo né risorse interne per spiegare questo mondo, e noi comunicavamo questo nuovo mondo, affascinante ma ancora inesplorato.
Chi può rifiutare una simile occasione? Ricavare da ogni singola bottiglia venduta da altri la metà del suo costo. L’operazione, durata due mesi, ha portato ai proprietari aderenti grande prestigio, un’idea innovativa, divertente e sana e l’incasso netto di uno stipendio di un cameriere, compresi i contributi. Non male come esperimento iniziale! Ci vuole coraggio e ambizione, fiducia e volontà per dare qualcosa di nuovo e affascinante a tutti i commensali che si siedono al tavolo ogni volta. Noi consumatori non chiediamo molto, ma ora che finalmente ci possiamo godere di uscire spesso la sera, vorremmo scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. Per il ristoratore è un’occasione da cogliere al volo!