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Famiglia, vigneti e Calabria I capisaldi di Librandi

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
13 febbraio 2019 | 14:07

Famiglia, vigneti e Calabria I capisaldi di Librandi

di Gabriele Ancona
vicedirettore
13 febbraio 2019 | 14:07
 

Nata come attività di imbottigliamento nel 1953, l’azienda agricola Librandi, con sede a Cirò Marina (Kr), ha mantenuto la vocazione delle origini. La gestione è sempre nelle mani della famiglia.

Oggi alla guida dell’azienda c’è Nicodemo Librandi, affiancato dai figli Raffaele e Paolo e dai nipoti Francesco e Teresa. «Siamo una realtà di impresa - spiega Raffaele Librandi - che si sviluppa su sei tenute di proprietà che contano 350 ettari, di cui 232 vitati e 80 a uliveto». La produzione vinicola è di 2,5 milioni di bottiglie, di cui il 45% destinato all’export, con una quarantina di mercati in tutto il mondo. «I nostri riferimenti tradizionali tengono bene - continua Raffaele - mentre abbiamo riscontrato una leggera crescita in Cina e a Singapore e un’impennata decisa negli Stati Uniti. Questo anche sull’onda del successo del nostro Critone Val di Neto Bianco Igt, inserito nella lista dei 100 vini più importanti del 2018 stilata da Wine Spectator».

(Famiglia, vigneti e Calabria I capisaldi di Librandi)

Il mercato interno (55%) è rappresentato dall’universo Horeca e sta dando segnali interessanti anche fuori dalla Calabria. «Vantiamo vini di sostanza e immagine, come il Cirò Doc nelle sue declinazioni rosso (uva Gaglioppo) e bianco (Greco Bianco in purezza). E poi il Gravello Val di Neto Rosso Igt, che lo scorso anno ha celebrato il trentennale dalla prima vendemmia. Ma è anche la Calabria, la nostra terra, che si sta rivelando un polo di attrazione».

Raffaele Librandi (Famiglia, vigneti e Calabria I capisaldi di Librandi)
Raffaele Librandi

Il legame dei Librandi con il territorio è infatti profondo e radicato. La qualità inizia in vigna, dove sono stati selezionati quattro vitigni autoctoni a cui ne sono stati affiancati altrettanti internazionali, inediti per la Calabria, come il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc. «Per quanto riguarda le varietà autoctone - puntualizza Raffaele Librandi - valorizziamo le uve Gaglioppo, Greco Bianco, Magliocco e Mantonico. A monte, un imponente lavoro di ricerca e di recupero. Nella tenuta di Rosaneti si trova il nostro giardino varietale, una collezione di vitigni autoctoni che al momento accoglie circa 200 varietà recuperate sul territorio e disposte, con ripetizione di 10 piante per tipo, in un vigneto a forma di spirale. Il “giardino”, oltre ad essere un efficace strumento di comunicazione e promozione della Calabria enologica, sta producendo ottimi risultati in merito alla selezione dei cloni».

(Famiglia, vigneti e Calabria I capisaldi di Librandi)

Investire nel territorio significa anche investire in cantina. Non a caso, dal 1997 l’enologo è Donato Lanati. La produzione si articola nei vini Cirò Doc, Melissa Doc e Val di Neto Igt. Un totale di 12 etichette a cui si aggiungono un bianco frizzante da tavola e due Brut Metodo Classico, uno bianco (100% Chardonnay) e l’altro rosato (100% Gaglioppo).

«La Calabria è un’ottima terra di bianchi - ricorda Librandi - anche di grande ricchezza e longevità, come l’Efeso Val di Neto Igt ottenuto da uve Mantonico in purezza. Sui mercati si sta rivelando un prodotto molto apprezzato il Rosaneti Brut Metodo Classico ottenuto da uve Gaglioppo».

(Famiglia, vigneti e Calabria I capisaldi di Librandi)

Una pietra miliare del percorso intrapreso dai Librandi e un po’ il simbolo dell’evoluzione della viticoltura della regione è il festeggiato del 2018, il “trentenne” Gravello Val di Neto Rosso Igt. Nasce nelle tenute Critone e Rosaneti da uve Gaglioppo (60%) e Cabernet Sauvignon (40%) su terreni con esposizione a est a un’altitudine di 150 metri. La vinificazione prevede una fermentazione in acciaio a temperatura controllata con macerazione di 15 giorni e affinamento in legno per 12 mesi in barrique di Allier e 6 mesi in bottiglia. Un “Super Brutium”.

Per informazioni: www.librandi.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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