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Bufala Campana
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“Drink Beauty” Gancia punta sulla bellezza del bere

 
05 novembre 2018 | 18:17

“Drink Beauty” Gancia punta sulla bellezza del bere

05 novembre 2018 | 18:17
 

È possibile bere la bellezza? Se lo è chiesto un gruppo di giornalisti e wine lovers, riuniti al cocktail bar “Bob” di Milano, per la presentazione di “Drink Beauty”, la nuova immagine della “F.lli Gancia”.

Un’azienda storica nel mondo dello spumante italiano. Nessuna piaggeria, nell’usare l’aggettivo “storico”, dato che i Gancia possono considerarsi gli inventori dello spumante italiano: è infatti nel 1850 che il fondatore Carlo Gancia ritorna in Piemonte, proveniente dalla regione dello Champagne, con l’idea di riprodurre in Italia le già famose bollicine francesi, mediante uve autoctone.

(Drink Beauty Gancia punta sulla bellezza del bere)

Tornando all’oggi, il messaggio “Drink Beauty” vuole esprimere al meglio la bellezza del nostro Paese, come ha evidenziato Paola Visconti, marketing manager dell’azienda. La bellezza delle vigne dell’Alta Langa, dell’arte italiana, del vino e dello spumante; ma anche delle espressioni creative dell’azienda dal XIX secolo: le etichette, i manifesti pubblicitari firmati da grandi nomi dell’illustrazione e dell’arte, i film, oggi accuratamente conservati nel museo Gancia di Canelli. La bellezza delle sue Cantine Storiche, le Cattedrali Sotterranee dichiarate nel 2014 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La bellezza degli spumanti con i loro riflessi dorati, il rosa, il bronzo e il famoso rosso brillante dell’Americano.

(Drink Beauty Gancia punta sulla bellezza del bere)

E per raccontare alla stampa tutto questo l’azienda sceglie il metodo classico, con una produzione di 60mila bottiglie all’anno, e non il metodo Charmat, con cui Gancia copre mezzo mondo, attestandosi sui ventotto milioni. «Abbiamo scelto di lanciare la nuova immagine aziendale - spiega Renato Pardini, responsabile commerciale per l’Italia - anzitutto attraverso il Metodo Classico, linea di prodotto non popolare come il Moscato o il Prosecco, ma che testimonia bene della volontà di puntare sulla qualità, a 360° gradi, in vigna e in cantina: basti pensare che nei nostri sotterranei riposano millesimi con più di 10 anni di affinamento, e a che cosa significhi una simile scelta in termini d’investimento. Sicuramente il mercato sta venendo incontro a questo sforzo di cambiamento, nel segno della tradizione: lo confermano i volumi di esportazione in crescita, specialmente da parte dei nostri clienti più importanti, gli Stati Uniti e l’Europa dell’Est».

Andrea Capussotti, enologo dell’azienda, riassume i punti qualificanti del processo produttivo del Metodo Classico. «I nostri tecnici supervisionano tutte le fasi dello sviluppo vegetativo dei vigneti, selezionati in modo tale che le esposizioni risultino fra loro complementari. La vendemmia avviene rigorosamente a mano, e le uve pervengono in azienda entro le dodici ore successive per non innescare fermentazioni nocive. Gancia, poi, è una delle pochissime aziende italiane ad utilizzare le presse “Marmonnier”, garanzia di una pigiatura soffice da cui si ottiene un mosto molto limpido, dai profumi finissimi. L’aggiunta del “liqueur d’expédition” dopo la sboccatura è un altro degli elementi determinanti, perché la miscela segreta di vino, zucchero e altri ingredienti viene studiata e ristudiata costantemente, in modo da adattarsi come un vestito su misura alle diverse cuvée. L’uvaggio, infine, è sempre Pinot Nero fra il 70% e il 90%, a cui va aggiunto lo Chardonnay, in percentuale variabile secondo gli andamenti climatici: s’intende che le annate con chicchi meno maturi richiedono più Chardonnay, per mantenere una buona spinta aromatica».

(Drink Beauty Gancia punta sulla bellezza del bere)

Oggi sono sette le versioni di Metodo Classico prodotte da Gancia: Alta Langa Docg Riserva Metodo Classico Brut 120 mesi, espressione massima del sapere dei Maestri Cantinieri di Casa Gancia, Alta Langa Docg Riserva Metodo Classico Brut 60 mesi, Alta Langa Docg 36 mesi Pas Dosè, il nuovo brut nature prodotto con uve Pinot nero e Chardonnay, coltivate sui pendii dell’Alta Langa oltre i 250 m sopra il livello del mare, Alta Langa Docg Metodo Classico Brut 36 mesi, Asti Docg Metodo Classico 24 mesi, Metodo Classico Brut 18 mesi e Metodo Classico Rosé 18 mesi.

L’Alta Longa Docg 36 mesi Pas Dosè ci è parso particolarmente originale, capace di mantenere grande freschezza e buona acidità in perfetto equilibrio con i sentori delicati di miele e fiori. L’Alta Langa Docg Riserva Brut 120 mesi, invece, costituisce un’esperienza a sé, non ha più molto dell’immagine familiare e sorniona di casa Gancia e si presenta estremamente serio: abbiamo percepito un’aromaticità complessa, segnata da lieviti finissimi, e un carattere più “vinoso” che da vero e proprio spumante. Un bicchiere da esperti, da meditazione, in grado di accompagnare con sussiego un banchetto a base di salumi, frutti di mare, crostacei, pesce, fritture, ma proprio dall’inizio alla fine.

(Drink Beauty Gancia punta sulla bellezza del bere)

La scelta di Bob, cocktail bar milanese di tendenza, per la presentazione del “Drink Beauty”, ha privilegiato l’aperitivo e la cucina fusion contemporanea rispetto alla bagna cauda e ai tartufi delle Langhe. I Bao, paninetti cinesi al vapore dei gemelli Hu, Luca e Michele, assieme ai risotti, alle ostriche e alle tartare, hanno avuto il compito di rilanciare gli spumanti Gancia Metodo Classico nella ristorazione tipicamente fast della Swinging Milano, e di ribadire la versatilità di un bere che il mercato ormai associa ad ogni tipo di pasto ed orario.

Il collegamento della tradizione gastronomica millenaria della Cina con la gloriosa storia enologica dello spumante italiano ci è sembrato di buon auspicio, una vera affermazione di ottimismo: come dire che, se dopo centosessantotto anni il mondo ancora parla della bellezza firmata Gancia, nulla vieta di preparare il terreno e le viti per altri mille anni.

Per informazioni: www.gancia.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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