Attività pubbliche e private che per una notte «possano dimostrare che il cibo italiano è
un'esperienza di tradizione, continuità e sviluppo» hanno detto Martina e Franceschini durante
l'inaugurazione dell'Anno del cibo. L'iniziativa è dedicata a Pellegrino Artusi, storico scrittore, gastronomo e critico letterario.
Artusi è nato proprio il 4 agosto a Forlimpopoli, in provincia di Firenze. Allo stesso modo, come hanno ribadito i due ministri delle Politiche agricole e dei Beni culturali, l'
Anno del cibo italiano è dedicato al recentemente scomparso
Gualtiero Marchesi.
É stata istituita una commissione in cui ci sono enti governativi e alcuni esperti nominati dai due ministri. Martina in particolare ha nominato 2 cuochi, Massimo Bottura, 2° al mondo, e Cristina Bowerman, presidente degli Ambasciatori del Gusto. Proprio questa ultima scelta stupisce perché punta su un’associazione giovane, con pochi associati, che certamente non può paragonarsi per numero di iscritti e distribuzione sul territorio con altre associazioni come Fic - Federazione italiana cuochi (che da sola conta oltre 16mila professionisti del settore), Apci - Associazione professionale cuochi italiani, Euro-Toques, Le Soste , JRE, Chic e così via. Una delusione per il mondo dell'enogastronomia, ma anche un passo falso per i due Ministri che potrebbero risentire di questa selezione "poco curata" anche a livello politico, viste le elezioni ormai alle porte.
«Un'iniziativa anche in ricordo di Pellegrino Artusi - spiega il Ministro
Maurizio Martina - un grande italiano che ha fatto un pezzo fondamentale della nostra identità grazie alla
cultura enogastronomica italiana. Immaginiamo una grande notte ovunque nel Paese attraverso la quale raccontare la potenza dei nostri territori dal punto di vista enogastronomico, piatti, ingredienti, menu, esperienze di cultura alimentare che fanno l'Italia, con ore notturne dedicate alla conoscenza di un patrimonio inestimabile come quello italiano».
«Siamo un popolo di agricoltori e di trasformatori - continua Martina - e poi non c'è Paese al mondo che abbia una diversità ed una ricchezza come quella italiana quando ci si siede a tavola».
Per riaffermare il valore del lavoro che c'è dietro l'enogastronomia e l'agroalimentare italiano, Martina cita Mario Soldati per cui appunto «un popolo lo si conosce se si frequenta le sue cucine».
Poi il ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo
Dario Franceschini: «Investire in cibo ed in vino so bene che non è soltanto una parte del mio lavoro legato al turismo ma è una parte legata alla cultura perché tutti i prodotti agroalimentari e i piatti tipici sono un pezzo della nostra cultura e dei quei luoghi. Luoghi dove le comunità locali sono orgogliose, perché ognuno di quei piatti è frutto di secoli di saperi e tradizioni, anche per questo sui social lanceremo la possibilità di votare il mio piatto preferito #ilmiopiattopreferito ed io comincerò votando #suamaestàlasalamadasugo».
Maurizio Martina e Dario Franceschini
Franceschini poi allarga il suo discorso, commentando la recente proposta di Carlo Petrini (Slow Food) di istituire un ministero dell'Alimentazione: «È un lavoro che stiamo facendo e la prossima legislatura avrà modo di investire ancora di più in quello che si è fatto in questa, cioè valorizzare l'agroalimentare italiano».
«Si tratta di un'iniziativa alla quale stiamo lavorando da tempo - ha spiegato
Dorina Bianchi, sottosegretario al ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, a Italia a Tavola - il cibo e il vino rappresentano già un attrattore importantissimo per il nostro Paese, noi ora vogliamo valorizzarlo in tutte i suoi aspetti, cominciando dal lavoro di tutti quelli che sono protagonisti della cultura del cibo. Così facendo metteremo in luce tutto lo splendore che caratterizza il territorio italiano. C'è la necessità di professionalizzare, di rendere ancora più trasparente una filiera, un settore che non sono solo legati al gusto ma anche alla salute. La nostra sarà un'opera di
divulgazione della cultura della cucina, così importante nel nostro Paese».
Oltre alla Notte bianca del Cibo italiano, Dorina Bianchi ha reso note alcune delle iniziative, tra le più rilevanti, che trasmetteranno il significato dell'Anno del cibo, come «la Settimana della Cucina italiana nel mondo. Ci sarà anche una valorizzazione di tutti i percorsi enogastronomici, dei piccoli centri italiani... La cucina e la cultura gastronomica risplenderanno nei numerosissimi itinerari italiani legati al turismo culturale».
Dorina Bianchi
A confermare le parole di Dorina Bianchi sono proprio i due Ministeri, che hanno annunciato, oltre alla completa ricognizione dei prodotti agricoli e agroalimentari di eccellenza e delle ricette dei territori italiani, una grande campagna di comunicazione internazionale sul brand Italia, la promozione della Cucina italiana attraverso, come detto dal sottosegretario, la Settimana della Cucina italiana nel mondo. E ancora, un accordo con la Cassa Depositi e prestiti per sviluppare i servizi di accoglienza rivolti a turisti presenti lungo gli itinerari di turismo lento; la definizione di un calendario delle attività dell'Anno del cibo e una piattaforma informativa orientata alla diffusione delle iniziative realizzate e all'approfondimento dei temi trattati. Si aggiunge a tutto questo anche uno sport promozionale sui media, diretto dal regista Maurizio Nichetti. Sui social, invece, verrà declinata un'animazione del logo Cibo/Food che ripercorre le diverse specialità alimentari che costituiscono il patrimonio enogastronomico italiano.
A coordinare le attività dell'Anno del Cibo ci sarà un Comitato tecnico di 12 esperti: Carlo Petrini, fondatore di Slow Food; Oscar Farinetti, imprenditore, fondatore di Eataly; la cuoca Cristina Bowerman, appunto, presidente degli Ambasciatori del Gusto; Massimo Bottura; Giorgio Calabrese, medico nutrizionista e docente di alimentazione e nutrizione umana all’Università del Piemonte Orientale; Marco Gualtieri, presidente di Seeds& Chips; Claudia Sorlini, vicepresidente del Touring Club Italiano; Enzo Coccia, pizzaiolo; Elisabetta Moro, professore ordinario di antropologia culturale e tradizioni alimentari del Mediterraneo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Mauro Rosati, direttore generale Fondazione Qualivita; Massimo Montanari, professore ordinario di storia dell’alimentazione e presidente di Casa Artusi; Riccardo Cotarella, presidente Unione Internazionale Enologi; Raffaele Borriello, direttore generale Ismea.
Giancarlo Deidda, bicepresidente
Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi ricorda in questo ambito il ruolo ed il valore rappresentato dal variegato mondo dei pubblici esercizi e della ristorazione: «Con 41 miliardi di euro di valore aggiunto e un milione di addetti la ristorazione si conferma componente decisiva dell'intera filiera agroalimentare. Se a ciò aggiungiamo che per i turisti stranieri ristoranti e bar sono ai primi posti delle cose che più apprezzano dell'Italia è evidente come la valorizzazione del cibo italiano non può non passare anche e soprattutto per la ristorazione. Il 2018 sarà un anno molto importante per l'agroalimentare e nel salutare la scelta di autorevoli rappresentanti della ristorazione come Massimo Bottura e Enzo Coccia nel Comitato tecnico di coordinamento che si è insediato oggi auspichiamo che al settore sia dedicata l'attenzione che merita».