Avviene raramente e di per sé è già una notizia. Il Consiglio regionale lombardo ha approvato infatti all'unanimità il piano territoriale d'area della Franciacorta, terra delle note bollicine. Un unicum per la Lombardia la ''blindatura'' di un territorio che comprende 22 comuni della provincia di Brescia. ''Riduzione del consumo del suolo, rigenerazione urbana e potenziamento del trasporto pubblico locale, attenzione particolare poi alle attività estrattive e ai nuovi insediamenti produttivi e commerciali'' questi, in sintesi gli obiettivi del piano sostenuto in tandem dal relatore Alessandro Sala e dall'assessore al Territorio Viviana Beccalossi.
Il piano coinvolge anche la comunità montana del Sebino bresciano, il Parco dell'Oglio Nord e la Provincia di Brescia ed è stato predisposto in collaborazione con le Università di Brescia e Bergamo. La delibera regionale in sostanza vincola soprattutto i territori dei 18 comuni dove si produce il Franciacorta Docg - denominazione di origine controllata e garantita -: Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Cologne, Coccaglio, Cortefranca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli B., Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d'Iseo, Rodengo Saiano e Rovato. In altri 4 comuni invece vi sarà una zona cuscinetto meno restrittiva. In parole povere bando al cemento se non in casi specifici e programmati e basta cave, i vigneti diventeranno il vero patrimonio di questa zona dalle cui cantine escono ogni anno 14-15 milioni di bottiglie sempre più richieste dal mercato anche se i produttori dovranno prima o poi iniziare a riflettere sulla politica dei prezzi.
Il compito al Consorzio alle prese con il completamento della nuova sede. Adesso comunque è arrivato questo nuovo importante vincolo urbanistico e ambientale che garantisce al Franciacorta una territorialità unica legata al vino. Che se ne faccia un buon uso!