I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri
Frutto di un'autentica cultura contadina
1/6
Silvia Menicagli - I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri
Frutto di un'autentica cultura contadina
2/6
I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri
Frutto di un'autentica cultura contadina
3/6
I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri
Frutto di un'autentica cultura contadina
4/6
I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri
Frutto di un'autentica cultura contadina
5/6
Silvia Menicagli e Stefano Billi con la figlia Erminia - I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri Frutto di un'autentica cultura contadina
6/6
Previous
Next
Stefano Billi e Silvia Menicagli fanno proprio squadra, tanto da aver dedicato alla figlia Erminia il Merlot in purezza Igt Toscana. Vino degustato nell’annata 2011, nel corso della presentazione dell’
Azienda agricola Fornacelle presso il ristorante
Il Liberty, il 30 marzo a Milano.
Silvia Menicagli e Stefano Billi con la figlia Erminia
«Nella regione vitivinicola di Bolgheri - ha spiegato Silvia Menicagli - Fornacelle si sviluppa su un territorio di 15 ettari, di cui 9 a vigneto e 2 a oliveto con mille olivi. Qui coltiviamo merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc per i vini rossi e per i bianchi vermentino, sémillon e fiano». Fornacelle, in cantina l’enologo Fabrizio Moltard, produce circa 50mila bottiglie all’anno, di cui il 43% viene esportato (Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Germania, Svizzera, Belgio, Norvegia).

«Pur essendo l’azienda attiva dal 1945 con un vigneto di 1,6 ettari - ha spiegato Silvia Menicagli - ci siamo convertiti al vino in un recente passato: il primo imbottigliamento risale al 2001». È infatti nel 1998 che Stefano Billi ha raccolto l’eredità del bisnonno e ha compiuto per la prima volta un lavoro di zonazione, avendo selezionato i vitigni più adatti, rapportandoli al tipo di suolo, all’esposizione e al microclima specifico per ogni vigneto.

«La nostra famiglia - ha puntualizzato Billi - proviene da questo mondo, da una cultura contadina che conosce i ritmi della terra, i cicli stagionali, ben sapendo che non si possono addomesticare». La degustazione di Milano ha visto sfilare 2 bianchi e 4 rossi. Nell’ordine, Zizzolo Vermentino Bolgheri in purezza e Fornacelle Toscana Igt (100% sémillon). I Rossi: Zizzolo 2015 (22mila bottiglie, quasi la metà della produzione totale) con uvaggio merlot (60%) e cabernet sauvugnon (40%), Guarda Boschi 2013 Doc Bolgheri Superiore (merlot 40%, cabernet sauvignon 30%, cabernet franc 30%), Foglio 38 2012 Igt (cabernet franc 100%) ed Ermina, il vino Igt dedicato alla nuova generazione, annata 2011, merlot in purezza.
Per informazioni:
www.fornacelle.it