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I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri Frutto di un'autentica cultura contadina

La filosofia di Stefano Billi e Silvia Menicagli parte dalla terra e dalla conoscenza dei cicli stagionali per realizzare vini di qualità. L'ultimo nato è il Merlot Igt Toscana, dedicato alla figlia Erminia

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
31 marzo 2017 | 15:10

I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri Frutto di un'autentica cultura contadina

La filosofia di Stefano Billi e Silvia Menicagli parte dalla terra e dalla conoscenza dei cicli stagionali per realizzare vini di qualità. L'ultimo nato è il Merlot Igt Toscana, dedicato alla figlia Erminia

di Gabriele Ancona
vicedirettore
31 marzo 2017 | 15:10
 

Stefano Billi e Silvia Menicagli fanno proprio squadra, tanto da aver dedicato alla figlia Erminia il Merlot in purezza Igt Toscana. Vino degustato nell’annata 2011, nel corso della presentazione dell’Azienda agricola Fornacelle presso il ristorante Il Liberty, il 30 marzo a Milano.

Silvia Menicagli e Stefano Billi con la figlia Erminia - I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri Frutto di un'autentica cultura contadina
Silvia Menicagli e Stefano Billi con la figlia Erminia

«Nella regione vitivinicola di Bolgheri - ha spiegato Silvia Menicagli - Fornacelle si sviluppa su un territorio di 15 ettari, di cui 9 a vigneto e 2 a oliveto con mille olivi. Qui coltiviamo merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc per i vini rossi e per i bianchi vermentino, sémillon e fiano». Fornacelle, in cantina l’enologo Fabrizio Moltard, produce circa 50mila bottiglie all’anno, di cui il 43% viene esportato (Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Germania, Svizzera, Belgio, Norvegia).

I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri Frutto di un'autentica cultura contadina

«Pur essendo l’azienda attiva dal 1945 con un vigneto di 1,6 ettari - ha spiegato Silvia Menicagli - ci siamo convertiti al vino in un recente passato: il primo imbottigliamento risale al 2001». È infatti nel 1998 che Stefano Billi ha raccolto l’eredità del bisnonno e ha compiuto per la prima volta un lavoro di zonazione, avendo selezionato i vitigni più adatti, rapportandoli al tipo di suolo, all’esposizione e al microclima specifico per ogni vigneto.

I vini Fornacelle, nella regione di Bolgheri Frutto di un'autentica cultura contadina

«La nostra famiglia - ha puntualizzato Billi - proviene da questo mondo, da una cultura contadina che conosce i ritmi della terra, i cicli stagionali, ben sapendo che non si possono addomesticare». La degustazione di Milano ha visto sfilare 2 bianchi e 4 rossi. Nell’ordine, Zizzolo Vermentino Bolgheri in purezza e Fornacelle Toscana Igt (100% sémillon). I Rossi: Zizzolo 2015 (22mila bottiglie, quasi la metà della produzione totale) con uvaggio merlot (60%) e cabernet sauvugnon (40%), Guarda Boschi 2013 Doc Bolgheri Superiore (merlot 40%, cabernet sauvignon 30%, cabernet franc 30%), Foglio 38 2012 Igt (cabernet franc 100%) ed Ermina, il vino Igt dedicato alla nuova generazione, annata 2011, merlot in purezza.

Per informazioni: www.fornacelle.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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