Il passaggio di consegne tra 2016 e 2017 è stato caratterizzato dalla questione voucher. Addirittura si è arrivati a chiedere (ed ottenere) un referendum per regolarizzarne l’utilizzo dal momento che sono nati come un valido strumento per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro per i giovani, ma sono presto diventati un’arma a doppio taglio per via degli abusi che non miravano certo ad agevolare le nuove leve. Parlando di questo argomento si cammina sempre sulla lama di un coltello perché qualunque sia la posizione di ognuno si rischia di eccedere sia in un verso che in un altro. La questione voucher porta con sé l’annoso problema proprio del lavoro giovanile, sempre caldo e forse mai davvero risolto anche a causa della crisi degli ultimi anni.
Come Eurotoques riteniamo che i giovani debbano prima di tutto seguire un percorso di formazione valido e per questo abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per questo aspetto. Costruire solide basi sulle quali costruire il proprio futuro è doveroso in ogni ambito professionale, ma nella cucina in particolar modo perché non ci si può improvvisare chef. Ecco perché pensiamo che il boom di iscrizioni a scuole specializzate nel mondo della ristorazione che si è registrato negli ultimi anni sia positivo per tutto il settore, ma vada comunque moderato. La televisione è stata, anche in questo caso, capace di fare da cassa da risonanza tra reality e cooking show e i giovani telespettatori si sono fatti ingolosire.
Questi però si sono scontrati subito con i numerosi sacrifici che, soprattutto in cucina, vengono richiesti ed ecco che la percentuale degli studenti che frequenta una scuola professionale e poi entra realmente in una cucina per lavoro è bassissima. Ciò non toglie che le nuove generazioni stanno marciando a passo spedito e che il ricambio generazionale in ogni cucina sta avvenendo nei tempi e nei modi giusti. Questo anche grazie al grande periodo che sta vivendo la cucina italiana perché in tutto il mondo i migliori ristoranti sono alla ricerca di cuochi italiani, per cui i posti da riempire non mancano di certo.