Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 23 novembre 2024  | aggiornato alle 10:13 | 109182 articoli pubblicati

Siad
Siad

Centri storici, arriva il disegno di legge per dire basta ai fast food

Fast food e catene commerciali sparirebbero dai centri storici delle città d'arte grazie all'approvazione del nuovo ddl del Partito democratico, così da salvaguardare il patrimonio immateriale delle città italiane. L'idea è di esportare in tutta Italia il modello imposto lo scorso gennaio dal sindaco di Firenze Dario Nardella

28 aprile 2016 | 12:22
Centri storici, arriva il disegno di legge 
per dire basta ai fast food
Centri storici, arriva il disegno di legge 
per dire basta ai fast food

Centri storici, arriva il disegno di legge per dire basta ai fast food

Fast food e catene commerciali sparirebbero dai centri storici delle città d'arte grazie all'approvazione del nuovo ddl del Partito democratico, così da salvaguardare il patrimonio immateriale delle città italiane. L'idea è di esportare in tutta Italia il modello imposto lo scorso gennaio dal sindaco di Firenze Dario Nardella

28 aprile 2016 | 12:22
 

Le città d'arte e la storia millenaria che rivive nei nostri monumenti vengono svilite da un'insana quanto scadente invasione di fast food, catene commerciali e negozi di souvenir. Ecco perché un disegno di legge del Pd promette di salvaguardare quello che viene definito dall'Unesco nel 2003 “patrimonio immateriale” delle nostre città. Lo spunto è giunto dal modello fiorentino: il sindaco di Firenze Dario Nardella, con il “Regolamento Unesco”, ha proibito da questo gennaio l'apertura in centro di internet point, money transfer, compro oro e fast food. Un'iniziativa questa che presto potrebbe trasferirsi nelle grandi città d'arte italiane, da Venezia a Roma fino a Napoli.



Perché questo avvenga, dev'essere approvato il ddl che introduce il principio di salvaguardia per il “patrimonio culturale immateriale”, andando a intoccare le norme del governo Monti in materia di liberalizzazione del commercio. La volontà di fondo è lasciare intatta quella rete culturale che attraversa i centri storici delle grandi città, perché «un monumento è anche il suo contesto e l'identità dei luoghi va salvaguardata»: questo il commento del sottosegretario ai Beni culturali con delega ai temi Unesco Ilaria Borletti Buitoni. La prima firmataria del ddl, la senatrice Rosa Maria Di Giorgi, spiega che l'obiettivo è «dare ai sindaci uno strumento che consenta di adottare un disciplinare come quello introdotto a Firenze, per evitare che i centri storici vengano snaturati». La senatrice auspica che il provvedimento sia approvato entro l'anno.

Un'approvazione necessaria, perché iniziative di risanamento, se esclusivamente comunali, rischiano di essere inefficaci: «Abbiamo bisogno del sostegno di Governo e Parlamento - dice il sindaco di Firenze - o i nostri regolamenti resteranno in balia del primo giudice amministrativo cui si rivolge il primo minimarket. Le città italiane stanno perdendo l'anima. Le leggi Bersani e Monti non hanno tenuto conto dell'effetto che la deregulation avrebbe avuto sui centri storici. Queste misure non vanno contro la libera iniziativa commerciale, ma tutelano il patrimonio culturale».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Onesti Group
Icam Professionale
Sartori
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni

Onesti Group
Icam Professionale
Sartori

Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Elle & Vire
Sigep