Anche a Verona si espone il cartello #NoTripAdvisor e si aderisce alla campagna di Italia a Tavola contro l’anonimato, le false recensioni e le classifiche truccate. Non solo. È la stessa Confcommercio a prendere posizione, attraverso le parole e la scelta di campo di Leo Ramponi (nelle foto), presidente dell’Associazione ristoratori di Confcommercio Verona e titolare della “Trattoria Al Bersagliere” di Verona.
Credito foto: L'Arena
Ma come testata giornalistica dobbiamo subito fare una precisazione: al contrario di quanto ha riportato alcuni giorni fa il sito de L’Arena, Italia a Tavola non è la rivista mensile di Confcommercio, bensì un network totalmente indipendente che non ha alcun legame con la Confederazione delle imprese del commercio e del turismo. Con questo sindacato organizziamo alcuni eventi, ma in totale autonomia. Nel caso specifico neppure sapevamo di iniziative di dirigenti locali di Confcommercio per promuovere la campagna #NoTripAdvisor. Ovviamente la cosa ci fa piacere e ci riempie di orgoglio, e sosterremo qualunque altro passo che si possa fare insieme. Ma per ora non ci sono accordi e, soprattutto, Italia a Tavola fa capo solo alla sua società editrice.
Ricordiamo inoltre che l’iniziativa #NoTripAdvisor è stata ideata e realizzata da Italia a Tavola e nelle ultime settimane ha già ricevuto decine e decine di adesioni da parte di ristoratori e gestori di strutture ricettive stanchi di un sistema che non garantisce trasparenza e affidabilità delle recensioni e delle classifiche, e che attraverso l’anonimato permette anche la pubblicazione di commenti a pagamento, positivi o negativi. Sostituire il certificato di TripAdvisor con la vetrofania #NoTripAdvisor significa prendere posizione contro questo sistema marcio e far sapere ai proprio clienti che in quella struttura le recensioni non sono comprate (per aderire alla campagna e ricevere gratuitamente la vetrofania #NoTripAdvisor CLICCA QUI e compila il form; invia poi foto e video all’indirizzo notripadvisor@italiaatavola.net per testimoniare la tua presa di posizione).
«Questo è ciò che vorremmo cambiare ed il senso stesso della nostra protesta», ha commentato Leo Ramponi, che nel suo ristorante ha affisso il cartello #NoTripAdvisor e che in questi giorni si sta occupando di distribuire la stessa vetrofania ai molti colleghi che hanno deciso di aderire alla campagna. «Non temo TripAdvisor, anzi. Ma è una questione di correttezza e trasparenza: sul web tanto auspicata quanto inesistente». Il certificato di eccellenza che lo stesso sito internet ha attribuito al suo locale, conclude Ramponi, «è un pezzo di carta che vale ben poco se non posso verificare la veridicità di lodi e critiche».
«Grazie alla televisione e alle trasmissioni sulla cucina - continua Leo Ramponi - oggi si parla solo di cibo e guarda caso la nostra meravigliosa cucina è sempre più in crisi. Diamo spazio a tutto e di più senza curare la nostra storia; siamo rimasti in pochi ad amare questo lavoro. Chi fa il ristoratore deve farlo per amore metterci tanta dedizione, senza improvvisare. Capita che qualcuno compri piatti già pronti e li spacci per propri. Dobbiamo denunciare questo fenomeno. Senza dubbio è un discorso molto lungo da approfondire però bisognerà affrontarlo».
«Se guardiamo il mondo attuale - conclude Ramponi - vediamo una grande solitudine. È vero, ci sono tutti i mezzi per comunicare ma non si comunica verbalmente. Non c’è più associazionismo, tutti si sentono dei “grandi” e quindi in grado di giudicare, anche cose di cui non si ha compentenza. La mia è la quarta generazione di ristoratori, e io dopo 40 anni devo ancora imparare, perciò come è possibile che questi avventurieri possano giudicare un piatto senza saperne la provenienza, la storia, gli ingredienti? Riporto un esempio di quello che è successo a me: una recensione mi è stato contestato che il crème caramel sapesse di uova; ma di cos’altro può sapere un dolce fatto in gran parte di uova? E ancora, un altro recensore ha affermato che il baccalà mantecato mangiato nel mio ristorante non fosse buono; peccato che io non ho mai proposto nel menu il baccalà mantecato. E questi sono solo pochi esempi. Immaginatevi il mio sconforto».
La Trattoria Tipica Al Bersagliere, situata nel centro storico di Verona, nel cuore dell’antico borgo dei Filippini, offre un’occasione vera per degustare gli antichi sapori veronesi. In questo storico locale, con amore fedele e creativa passione, si propongono costantemente, rinnovate di nuova fragranza, le grandi e antiche tradizioni della cucina veronese e italiana. Il locale si divide in tre salette, un giardino e una cantina del 1200 da visitare. Interessante è l’esposizione di alcuni fossili: una palma di Bolca di 40 milioni di anni e, novità, un Nothosaurus proveniente dalla Cina di 90 milioni di anni. Per gli amanti delle auto, fanno bella mostra di sé il volante originale di Gilles Villeneuve e la tuta di Carlos Reuteman, vincitore a Long Beach nel 1977.
La trattoria è frequentata da personaggi dello spettacolo, da veronesi doc e da chi trovandosi in città vuole assaporare gli schietti profumi della tradizione scaligera. Tra i piatti classici: lardo della Valpolicella, soppressa casalinga, petto d’oca affumicato, bigoli con anatra, pasta e fagioli, pastissada de caval, baccalà e ancora, filetti al pepe rosa e mentuccia al gorgonzola (in stagione, al melograno). La carta vini annovera 200 etichette in prevalenza italiane. Vasta scelta di vini veronesi: 60 Amaroni in carta. Carta dei distillati meditata (60 tipi di grappe, 280 tipi di whisky, 18 tipi di rhum), oltre alla carta degli oli.
Antica Trattoria Tipica Al Bersagliere
via Dietro Pallone 1 - 37121 Verona
Tel 045 8004824
www.trattoriaalbersagliere.it
info@trattoriaalbersagliere.it