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Etichette a semaforo, in dubbio la base scientifica del regolamento

Gli eurodeputati mettono in discussione il sistema di etichettatura a semoforo proposto dalla Gran Bretagna, giudicandolo carente di base scientifica e capace di provocare problemi di distorsione della concorrenza

 
16 giugno 2015 | 18:31

Etichette a semaforo, in dubbio la base scientifica del regolamento

Gli eurodeputati mettono in discussione il sistema di etichettatura a semoforo proposto dalla Gran Bretagna, giudicandolo carente di base scientifica e capace di provocare problemi di distorsione della concorrenza

16 giugno 2015 | 18:31
 

Viene nuovamente messo in discussione il sistema di etichettatura alimentare “all'inglese”, che con il semaforo rosso classifica come “malsane” alcune eccellenze del made in Italy agroalimentare, basandosi sul contenuto di sale, zucchero e grassi. A mettere però in discussione quelli che vengono definiti “profili nutrizionali” degli alimenti è stato il via libera arrivato dalla commissione affari giuridici dell'Europarlamento a un parere sul programma di semplificazione del quadro normativo Ue (Refit- Regulatory fitness and performance programme) della Commissione europea.



Nel testo approvato con 17 voti a favore, due contrari e sei astensioni è stato infatti approvato l'emendamento proposto dalla commissione ambiente che «fa appello alla Commissione europea - visti i problemi gravi e persistenti sull'attuazione del regolamento 1924/2006 sulle informazioni relative a fattori nutrizionali e salute dei cibi, inclusi problemi di distorsione della concorrenza - perché riveda la base scientifica di questo regolamento e quanto sia utile e realistico, in caso, eliminare il concetto di profili nutrizionali».

Il dossier, che dovrebbe passare al vaglio della plenaria dell'Europarlamento il prossimo 7 luglio, non rientra in una proposta legislativa, ma è un'iniziativa che parte dagli eurodeputati. Spetterà poi alla Commissione europea decidere se e come tenere conto del parere adottato dall'Assemblea di Strasburgo nell'ambito del programma Refit.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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