Expo 2015 si è presentato come l’evento a carattere internazionale che tenterà di trovare una soluzione condivisa ed efficace per combattere la malnutrizione e la fame nel mondo, peccato però che a soli 3 giorni dalla sua inaugurazione si stiano sommando le polemiche che giudicano troppo alti i prezzi della ristorazione all’interno del sito espositivo.
Sembra che una bottiglietta d’acqua possa costare da 1,50 fino a 2 euro, mentre un caffè espresso oscilla tra 1 e 1,50 euro, senza contare che i distributori di acqua potabile e gratuita promessi siano al momento non funzionanti. 4 euro per una brioches salata, e se si volesse provare il gusto di un semplice toast al prosciutto il prezzo salirebbe a 5 euro. La classica pizza Margherita può arrivare a costare fino a 10 euro, e la situazione non migliora se la scelta ricade sui primi piatti che a Eataly “valgono” 13 euro, nel caso di una porzione di Risotto cacao e pepe, e 10 euro per un piatto di Lasagne.
Se già i prezzi dei piatti tipici italiani fanno storcere il naso, quelli dei menu stranieri lasciano poco spazio al risparmio: degustare il prosciutto iberico stando seduti costa 35 euro, se si preferisce una paella, la spesa è attorno ai 16 euro; 45 euro per un menu completo con carne brasiliana, la churrascaria.
Se questi prezzi suscitano il malcontento di molti visitatori, è bene sapere che c’è la possibilità di spendere molto meno scegliendo accuratamente tra gli oltre 150 ristoranti, bar, corner food & beverage, chioschi e postazioni street food. Cir food (Cooperativa italiana di ristorazione) concessionario ufficiale di Expo, offre pranzi e cene a prezzi contenuti, per un’insalatona con bibita e dessert il costo è di 10 euro, mentre un piatto di pasta con pomodoro e basilico fresco è servito a 5 euro.
La scelta è nelle mani del cliente, che secondo dei criteri personali è libero di scegliere tra un ristorante più o meno caro, considerando anche che per gli appassionati gourmet Expo ospita il temporary restaurant di Identità Golose con i milgiori cuochi stellati, come Massimo Bottura e Antonino Cannavacciuolo, che si alterneranno in cucina durante i sei mesi dell’Esposizione, proponendo menu proposti dai 75 ai 90 euro (bevande inclusi).