Il 13 dicembre scorso è entrata in vigore la nuova normativa europea che obbliga gli esercenti a fornire ai propri clienti le informazioni sulla presenza di allergeni nei piatti somministrati e venduti per asporto. In assenza di indicazioni di recepimento da parte dello Stato, l’informazione doveva essere data obbligatoriamente in forma scritta, comportando un grande impegno per i pubblici esercenti. Ora invece una recente nota del ministero della Salute porta un po’ di chiarezza sul tema allergeni, che tanto preoccupa gli imprenditori, per quanto riguarda la somministrazione e la vendita di alimenti e bevande.
«Questa nota ministeriale - rassicura Filippo Segato, segretario provinciale Appe - introduce la possibilità di fornire tali informazioni anche oralmente, purché venga predisposto un documento facilmente reperibile sia per l’autorità competente, che per il consumatore finale. Inoltre deve essere presente in ogni esercizio un cartello che invita i consumatori a rivolgersi al personale di servizio, adeguatamente formato, per avere tutte le informazioni del caso».
La nota del ministero della Salute anticipa alcuni dei contenuti del provvedimento, in via di emanazione da parte del ministero dello Sviluppo economico, che disciplinerà ulteriormente l’argomento, introducendo tra l’altro le sanzioni per coloro che non rispetteranno le regole. Ad oggi, infatti, non è prevista alcuna sanzione per il mancato adempimento dell’obbligo di indicazione degli allergeni.
La normativa, che interessa tutte le attività di somministrazione e vendita di alimenti e bevande, è stata fin dall’inizio considerata particolarmente penalizzante da parte dell’associazione degli esercenti, in quanto introduce obblighi molto pesanti senza avere particolari benefici per i consumatori, che venivano già adeguatamente informati anche prima della sua entrata in vigore.
Durante un convegno promosso da Ascom Confcommercio il direttore generale della Fipe nazionale Marcello Fiore ha sottolineato l'importanza di lavorare in trasparenza «da un lato per un'esigenza di chiarezza e sensibilità culturale verso i consumatori - sostiene Fiore - e dall'altro che permette di recuperare una fetta importante di mercato per la ristorazione: sono infatti in Italia circa otto milioni le persone che soffrono di allergie o di intolleranze alimentari».
«Da un punto di vista pratico Fipe ha realizzato un software (in cinque lingue) - continua Marcello Fiore - che permette una rapida e semplice identificazione degli allergeni contenuti nei singoli alimenti e quindi nelle ricette dove sono essi sono presenti permettendo di semplificare il lavoro degli operatori».
Il sito www.gestioneallergeni.it nasce per consentire alle associazioni territoriali aderenti alla Fipe - Confcommercio Imprese per l’Italia di fornire un utile e innovativo servizio agli operatori della somministrazione di alimenti e bevande, obbligati dal 13 dicembre 2014 ad indicare gli allergeni contenuti nei piatti da loro offerti. Inoltre registrandosi è possibile creare un elenco dei piatti contenenti allergeni, divisi in base alla tipologia di contenuto.