Il dibattito sulle recensioni online si fa sempre più acceso, e se da un parte si schierano i ristoratori soddisfatti di questo mezzo di comunicazione e promozione della loro attività, dall'altra parte dello schieramento troviamo quei ristoratori decisi a porre fine ad un sistema di false recensioni, utili solo a danneggiare gratuitamente la loro immagine.
Pare che le lamentele dei clienti recensori su TripAdvisor siano arrivate al punto di dichiarare malanni fisici a causa di ciò che si mangiato in un certo ristorante, forse una tra le accuse più gravi nei confronti di un ristorante. Nessuna traccia però delle certificazioni mediche a prova di questi disturbi di salute, e nemmeno della ricevuta della consumazione, che potrebbe essere un primo passo verso la trasparenza, che tanti ristoratori pretendono con fermezza.
Nel dibattito organizzato da Italia a Tavola, in occasione delle premiazioni dei Personaggi dell’anno 2013 a Firenze, si è cercato di trovare un accordo, in grado di soddisfare entrambe le correnti di pensiero, considerando che l’obiettivo è uno solo: maggiore trasparenza atta a valorizzare la parte rispettabile della ristorazione italiana.
Riportiamo il commento dei gestori della Locanda Lo Scudo di Soave (Vr), indignati verso quelle recensioni prive di fondamento e frutto del pessimo lavoro di persone non autorizzate.
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In qualità di ristoratori da 26 anni, vorremmo dire anche la nostra, in quanto troviamo che questa community sia tante volte dannosa per i ristoratori. Parlo ora delle nostre critiche che, per carità, sono quasi sempre molto positive, ma crediamo che i responsabili di questo sito dovrebbero mettere delle regole; infatti tutti possono registrarsi nascondendosi dietro a qualche nomignolo e quindi restare nell’anonimato.
Noi non troviamo giusto questo, in quanto lavoriamo duramente ogni giorno mettendo la nostra faccia e la nostra reputazione in ciò che prepariamo e nel modo in cui serviamo il cliente. Oltretutto crediamo che certe critiche come ad esempio l’essere stati male a causa di ciò che si è mangiato, dovrebbero essere comprovate da analisi alimentari ospedaliere, in fondo noi non possiamo sapere quali porcherie possono avere mangiato o bevuto prima o dopo essere stati da noi.
Abbiamo chiesto di essere oscurati da questo sito, ma la risposta è stata che non è possibile. Loro entrano in casa mia, pubblicano foto di piatti e persone non autorizzate ed io devo anche incassare e non poter scegliere di non essere presente... bello!
Credo che tutti questi nuovi gastronomi e sommelier figli di Gordon Ramsey e Benedetta Parodi, siano così depressi e repressi, oltreché trattati malissimo dal datore di lavoro, che riescono a trovare il loro unico momento di gloria nello scrivere in queste community, perché sarebbe troppo frustrante per loro confrontarsi direttamente con le persone.
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