Nel corso della conferenza stampa che ha annunciato l’avvio della presidenza greca nell’Unione europea, il ministro ellenico per l’agricoltura Athanasios Tsaftaris si è schierato dalla parte dell'Italia in merito all’introduzione delle etichette a semaforo in Gran Bretagna, dichiarandosi pronto a dare battaglia, per garantire la libera circolazione dei prodotti alimentare mediterranei.
Nel mirino dei Paesi mediterranei, e non solo, c'è il cosiddetto “semaforo” che Londra ha raccomandato di porre sull'imballaggio dei cibi - utilizzando un codice verde, giallo o rosso - per classificare gli alimenti, come più o meno salutari, in base ai contenuti di grassi, sale e zucchero per 100 grammi di prodotto. Un sistema, questo, che rischia di penalizzare e discriminare molte delle eccellenze alimentari che hanno ottenuto i marchi di qualità Ue Igp e Dop.
«Ne abbiamo già parlato a Bruxelles nell'ultimo consiglio dei ministri Ue dello scorso anno - ha ricordato Tsaftaris - constatando che c'è una maggioranza di Paesi contraria a questa discriminazione. Ora aspettiamo di vedere a quali conclusioni arriveranno i servizi della Commissione Ue» che devono valutare la conformità dell'iniziativa inglese con le norme comunitarie.
«Se sarà necessario - ha concluso il ministro - siamo pronti a intervenire». Con Italia e Grecia si sono già schierati Francia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Croazia, Ungheria, Irlanda, Bulgaria, Repubblica Ceca e Belgio.
De Girolamo: «Vinceremo questa battaglia»
Il ministro italiano delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha così commentato la posizione del suo omologo greco: «Sono molto importanti le parole del ministro greco dell’Agricoltura e della pesca, Athanasios Tsaftaris, in merito alla libera circolazione dei prodotti alimentari mediterranei in Gran Bretagna. Sono convinta che i Paesi del sud dell’Europa debbano saper fare squadra, come spesso fanno gli Stati del nord».
«Insieme, infatti - continua la De Girolamo - riusciremo a portare a casa la vittoria di questa battaglia, perché non possiamo permettere a nessuno di discriminare i nostri prodotti, eccellenti e unici in tutto il mondo. In prima persona mi sono spesa contro l’introduzione dell’etichetta a semaforo per i cibi nel Regno Unito, perché non si metta a rischio il lavoro attento e onesto di migliaia di lavoratori e non si informino malamente i consumatori con indicazioni grossolane. Con il ministro Tsaftaris continuerò a lavorare in modo scrupoloso per far sì che nessuno penalizzi prodotti di qualità riconosciuti e tutelati dalla stessa Ue».
Copagri: «Un sistema paradossale»
«L’etichettatura “a semaforo” - ha sottolineato la Copagri in una nota - che la Gran Bretagna vorrebbe far adottare in tutta Europa è qualcosa di paradossale. Come noto essa si basa sul contenuto di grassi, sale e zuccheri per classificare i prodotti e orientare le scelte del consumatore. In sostanza prodotti come i nostri formaggi o salumi, tantissime Dop e Igp verrebbero classificate come poco salutari e non è un caso che proprio nel Regno Unito moltissimi prodotti che sono alla base della Dieta mediterranea siano giudicati malsani. È evidente che dietro tale sistema si cela un attacco commerciale nei confronti di produzioni che da sempre sono riconosciute ed apprezzate nel mondo per la loro salubrità e qualità. Copagri giudica allora positivamente l’esplicita posizione contro l’etichettatura a semaforo assunta dal ministro dell’Agricoltura greco in occasione dell’avvio del semestre di presidenza di turno ellenica dell’Ue. C’è un nutrito gruppo di Paesi che la pensa allo stesso modo e l’Italia, con i ministri delle Politiche agricole e della Salute, De Girolamo e Lorenzin, ha già chiarito la propria netta contrarietà al metodo inglese. Ora attendiamo che si pronunci la Commissione. Copagri sostiene che il semaforo sulle etichette dei prodotti alimentari debba essere vietato sull’intero territorio comunitario».