L'Italia si schiererà a Bruxelles contro il sistema delle etichette “a semaforo” introdotto dal governo di Londra. In sostanza con tale metodo, che guarda unicamente al contenuto di zuccheri, sale e grassi negli alimenti, un prodotto definito “light” è indicato dal colore verde e quindi consigliato al consumatore, mentre al contrario la presenza di zuccheri o grassi è contrassegnata dal colore rosso.
La questione è stata presentata oggi al Consiglio salute Ue e la prossima settimana a quello dei Ministri Ue dell'agricoltura e della salute. Roma è seriamente preoccupata per questa sistema di classificazione alimentare, in quanto la raccomandazione britannica può ostacolare la libera circolazione dei prodotti alimentari in Europa riducendo il fatturato globale dei fornitori in Gran Bretagna.
Pensando ai formaggi ed ai salumi italiani, alle tante Dop e Igp che contraddistinguono la nostra produzione di qualità, si corre il rischio di scoraggiare i consumatori sull'acquisto di una grandissima quota della produzione agroalimentare made in Italy con una scientifica penalizzazione per le nostre eccellenze, tanto apprezzate quanto imitate nel mondo, e per il gran lavoro dei produttori agricoli italiani.
I consumatori difficilmente acquisteranno i prodotti etichettati con il codice rosso, e sugli altri mercati Ue chi acquista potrebbe ritrovarsi con più etichette sul prodotto. Basti pensare che il sistema inglese giudica “malsana” la maggior parte dei prodotti alla base della dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio culturale dell'Unesco.
Per l'Italia il labelling inglese è in contrasto con la normativa Ue sui prodotti Doc e Igp (Denominazioni e Indicazioni d'origine), che vengono riconosciuti a livello europeo come alimenti di alta qualità.
Tra due anni l'etichetta con i valori nutrizionali sarà obbligatoria in tutta l'Unione e bisogna precorre i tempi ed evitare che possa passare un sistema come quello britannico che cela forti e distorsivi interessi commerciali. Copagri è al fianco dei Ministri Lorenzin e De Girolamo, confidando nella ferma opposizione del nostro Governo all'introduzione del sistema inglese “a semaforo”.