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Etichette "a semaforo", l'Italia non ci sta È un sistema lesivo per i consumatori

L'Italia interviene davanti alla Commissione Ue in merito al sistema di etichettatura nutrizionale varato in Inghilterra, che influirebbe negativamente sulle scelte dei consumatori e ostacolerebbe gli scambi commerciali

 
10 ottobre 2013 | 16:28

Etichette "a semaforo", l'Italia non ci sta È un sistema lesivo per i consumatori

L'Italia interviene davanti alla Commissione Ue in merito al sistema di etichettatura nutrizionale varato in Inghilterra, che influirebbe negativamente sulle scelte dei consumatori e ostacolerebbe gli scambi commerciali

10 ottobre 2013 | 16:28
 

L’Italia è intervenuta a Bruxelles contro l’iniziativa britannica che vuole dare inizio ad un sistema di etichettatura nutrizionale, apparentemente interessante, ma troppo generico. E proprio a Bruxelles l’intervento italiano ha ottenuto il sostegno di molti partner europei, in particolare della Francia.

Il labelling inglese sarebbe infatti lesivo degli interessi dei consumatori, sia quanto ad obiettività che a trasparenza dell'informazione: lo dichiara la delegazione italiana del ministero della Salute davanti ai rappresentanti degli Stati membri e della Commissione Ue, nel comitato permanente europeo della catena alimentare.

La delegazione italiana ha osservato anche che il sistema britannico, influendo negativamente sulle scelte dei consumatori, potrà in breve tempo distorcere gli scambi commerciali tradizionali. Senza contare, che alimenti come il pesce o l'olio d'oliva extravergine, potrebbero essere definiti a rischio per la dieta alimentare, mentre nei dolciumi al posto dello zucchero i dolcificanti sintetici farebbero la parte del leone.

Reagendo ai rilievi posti dall'Italia, la Francia si è detta preoccupata per gli effetti che il nuovo sistema potrebbe avere sulla circolazione delle merci e sul rispetto della normativa europea. Ha chiesto quindi alla Commissione un parere giuridico sulla necessità che il provvedimento britannico venga notificato all'Ue.

La stessa richiesta è giunta dal Belgio mentre Spagna, Lussemburgo, Lettonia, Romania, Cipro e Croazia hanno detto di condividere le motivazioni italiane. La Danimarca poi si è interrogata sugli oneri che il sistema potrebbe rappresentare per chi vuole esportare sul mercato britannico. L'Italia ha dunque ottenuto di approfondire la questione chiedendo alla Commissione di agire con la massima urgenza.

La Copagri interviene sulla questione apprezzando e sostenendo la posizione assunta oggi dalla delegazione del ministero della salute in Europa nel contesto del comitato permanente della catena alimentare: «Un netto “no” al sistema inglese del semaforo per giudicare i prodotti dal punto di vista nutrizionale, perché giudicato lesivo degli interessi dei consumatori per obiettività e trasparenza di informazione.

La superficialità del metodo, che si traduce appunto in assenza di obiettività e trasparenza, celando forti e distorsivi interessi commerciali, è data dal fatto che un prodotto “leggero” e consigliabile è indicato dal colore verde, mentre al contrario in presenza di zuccheri o grassi è contrassegnato dal colore rosso. Pensando ai formaggi ed ai salumi italiani, solo per citare due esempi, la Copagri sottolinea il rischio paradossale di vedere penalizzate eccellenze della produzione nazionale da sempre apprezzate, e guarda caso imitate, in tutto il mondo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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