Siamo proprio inguaribili italiani. Non basta l’essere padani per non cadere nel campanilismo nazionale che a volte sfiora un po’ il ridicolo. Ne è un esempio la
zuffa fra veneti e friulani sulla paternità del Tiramisù, uno dei dolci più famosi al mondo. Tutto nasce dalla volontà del trevigiano Governatore
Luca Zaia di avviare le procedure per il riconoscimento di Stg (Specialità tradizionale garantita) a questa ricetta, quasi bastasse codificare un elenco di ingredienti per imporne il format nel mondo e stabilire con certezza dove la si è fatta la prima volta.
Per definire la
ricetta tradizionale magari basterebbe rivolgersi all’Accademia italiana della Cucina (che istituzionalmente svolge proprio il compito di tutelare e preservare la cultura delle nostre tavole), sapendo che in fondo si tratta di un compito che finisce lì. Già, perché alla fine stiamo parlando di ricette che ognuno può interpretare come vuole. Basterebbe guardare cosa è successo alla pizza napoletana: è tutelata dal marchio Stg, ma ogni piazzaiolo (a volte con risultati davvero deludenti) fa un po’ quello che vuole.
Se facessimo un sondaggio fra i cuochi italiani nel mondo, potremmo avere una amplissima serie di sfumature diverse nelle diverse esecuzioni, spesso legate al fatto che non tutte le materie prime sono disponibili. A partire da quel mascarpone che per fortuna oggi è disponibile praticamente quasi ovunque grazie alla Sterilgarda, il maggior produttore, che lo esporta in tutto il pianeta, ma la cui mancanza un tempo comportava non poche difficoltà nel fare il Tiramisù. E poi c’è un problema di adattamento alle singole realtà culturali e ai gusti. Un po’ come facciamo noi italiani con la salsa di soia o i wasabi da quando sono diventate di moda le cucine asiatiche.
Come se non bastasse, a sfidare il Tiramisù come dolce italiano più conosciuto ce ne ha messo del suo anche Assolatte, che ha giocato al rilancio con un comunicato in cui annunciava che il dolce più consumato e noto al mondo è la
panna cotta, per la quale ogni ipotesi di Stg sembra peraltro impossibile vista la diffusione capillare nelle tradizioni di quasi tutta Italia.
Personalmente riteniamo che per tutelare la Cucina italiana, e soprattutto le sue tipicità a livello di prodotti, servono ben altre iniziative delle istituzioni. Ciò che fa male è il taroccamento del Parmigiano, non come fanno le lasagne in giro per il mondo. Ma poiché il Tiramisù ci piace ed è fra l’altro il titolo della nostra
rubrica fissa dove i maggiori vignettisti italiani ci fanno sorridere con le loro
interpretazioni del nostro mondo, seguiremo con attenzione la vicenda e contiamo che questa possa offrire ai nostri artisti lo spunto per regalarci qualche risata in più. Anche perché in tempi di crisi c’è bisogno ogni tanto di distrarsi.