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Basta associazioni di categoria! È tempo di tutelare davvero i cuochi

In una lettera aperta il cuoco Emanuele Esposito annuncia l’imminente (e un po' provocatoria) creazione di un gruppo di lavoro costituito da cuochi, che si impegnerà a tutelare maggiormente i diritti della categoria

 
28 marzo 2013 | 16:35

Basta associazioni di categoria! È tempo di tutelare davvero i cuochi

In una lettera aperta il cuoco Emanuele Esposito annuncia l’imminente (e un po' provocatoria) creazione di un gruppo di lavoro costituito da cuochi, che si impegnerà a tutelare maggiormente i diritti della categoria

28 marzo 2013 | 16:35
 

Sul tema delle divisioni tra le diverse associazioni di categoria e della mancanza di uno spirito di squadra, torna a parlare Emanuele Esposito, general manager de Il Villaggio di Jeddah, in Arabia Saudita. In una lettera aperta diffusa attraverso il nostro quotidiano online www.italiaatavola.net, che riportiamo qui sotto integralmente, annuncia l’imminente creazione di un gruppo di lavoro costituito da cuochi, che si impegnerà a tutelare maggiormente i diritti della categoria.


Cari Amici e Colleghi,
Il mio recente invito a costituire un sindacato di categoria, appello che ho rivolto a tutte le associazioni, ad oggi non ha ancora ricevuto riposta. È evidente che non c’è la volontà seria di prendere posizioni per DIFENDERE e DARE alla categoria una maggiore importanza e sopratutto valorizzare il nostro lavoro. Le grandi associazioni che si ergono a difensori della nostra categoria non sono altro che organi di pubblicità altrui. È evidente che non vogliono assumersi responsabilità serie, cosa hanno fatto per la nostra categoria?

Insieme ad atri amici seri cuochi stiamo per costituite il primo sindacato dei cuochi italiani. A giorni presenteremo sia lo statuto che il logo, sottoporremo a tutti gli amici cuochi la nostre proposte e idee. Mi auguro che in quella occasione ci sia da parte di tutti più collaborazione. Il mio lavoro e quello degli amici che hanno aderito ha degli scopi ben precisi: portare la nostra categoria al centro della vita sociale del nostro Paese, dare più diritti, lavorare per un Albo professionistico, collaborare con le scuole alberghiere, puntare a far cambiare il contratto di apprendistato che alla luce dei fatti è una presa in giro.

Chi si riconosce in questi primi punti è benvenuto nella famiglia, le porte sono aperte a tutti e tutti possono contribuire alla crescita e al futuro della categoria dei cuochi senza pregiudizi, le critiche sono ben accette se sono inerenti alla vita sindacale. Noi non giudichiamo le persone, vogliamo avere l’unico compito di essere a fianco dei nostri colleghi perché anche noi siamo cuochi e conosciamo bene la realtà in cui si vive.

Non vogliamo creare una nuova associazione, ma un gruppo di lavoro in cui tutte le associazioni possano partecipare in maniera attiva. Tutti coloro che hanno a cuore il lavoro dei cuochi sono i benvenuti. Non fermiamo il nostro futuro e il futuro dei nostri figli!

Emanuele Esposito

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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11/04/2013 11:27:58
1) Condivido pienamente
Buonasera sig. Esposito,condivido pienamente ciò che ha scritto! Purtroppo in Italia ci sono moltissimi ostacoli burocratici per qualsiasi cosa, figuriamoci per la creazione di un sindacato! Mi farebbe piacere un contatto diretto via mail con lei per capire bene cosa intende per sindacato e tutela della categoria (consideri che il contratto di noi cuochi fa parte di quello metalmeccanico), potrebbe nascere qualcosa di positivo unendo le forze, ma soprattutto avendo le idee chiare sul da farsi. Cordiali saluti
gabriella costi
chef di cucina
ristorante


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