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Bufala Campana
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Emergenza siccità nei campi Catania: Dichiarato stato di calamità

Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha deciso di accelerare le procedure volte alla dichiarazione dello stato di calamità naturale, per valutare le perdite e far fronte ai danni arrecati al settore agricolo dalla siccità e dal caldo. Fortemente colpito il made in Italy

 
10 agosto 2012 | 09:31

Emergenza siccità nei campi Catania: Dichiarato stato di calamità

Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha deciso di accelerare le procedure volte alla dichiarazione dello stato di calamità naturale, per valutare le perdite e far fronte ai danni arrecati al settore agricolo dalla siccità e dal caldo. Fortemente colpito il made in Italy

10 agosto 2012 | 09:31
 

Mario CataniaIl ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania (nella foto) ha annunciato l'avvio delle procedure per dichiarare lo stato di calamità per le Regioni colpite dalla siccità. Attraverso il Fondo di solidarietà nazionale alle imprese agricole colpite possono essere erogati contributi in conto capitale fino all'80% del danno sulla produzione lorda vendibile, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell'anno in cui si è verificato l'evento calamitoso, esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l'evento.

«Nelle ultime settimane – ha detto il Ministro - si è ulteriormente aggravata la situazione di alcuni territori particolarmente colpiti quest'anno dal fenomeno della siccità. Per questo stiamo lavorando in stretta collaborazione le Regioni più interessate dal fenomeno climatico e con le organizzazioni di produttori presenti sul territorio, per accelerare le procedure volte alla dichiarazione dello stato di calamità naturale, per far fronte ai danni arrecati al settore agricolo dalla perdurante siccità che ha interessato vaste aree dell'Italia Centro-settentrionale. La dichiarazione dello stato di calamità naturale, infatti, rappresenta la condizione necessaria per consentire l'attivazione del Fondo di solidarietà nazionale».

«Sempre per fronteggiare la crisi di liquidità conseguente alla perdita di produzione dovuta alla siccità – prosegue il Ministro Catania - abbiamo avviato le procedure per ottenere dalla Commissione europea l'autorizzazione all'erogazione degli anticipi Pac 2012 a partire dal prossimo 16 ottobre, accorciando di circa 50 giorni i tempi di erogazione previsti dalle scadenze comunitarie. La gravità della situazione ci deve però far riflettere sull'esigenza di dare maggiore diffusione ad altri e più incisivi strumenti di intervento, senz'altro più adeguati per fronteggiare calamità naturali come quella che stiamo vivendo in questi giorni, come le assicurazioni agevolate, a cui purtroppo gli agricoltori, almeno per il rischio siccità, non si rivolgono con sufficiente decisione. Servono quindi azioni mirate di sensibilizzazione nei confronti delle imprese agricole, per far conoscere meglio la portata e le potenzialità dello strumento assicurativo, tenuto conto del fatto che le assicurazioni agevolate sono state inserite nel pacchetto di misure studiate dalla Commissione europea, per far fronte alle crisi che interessano il settore agricolo nel periodo di programmazione 2014 – 2020».

CALDO: DANNI INCALCOLABILI
Il caldo e la siccità hanno provocato danni incalcolabili all'agricoltura italiana con tagli ai raccolti con cali della produzioni che a livello nazionale vanno dal -20% per il pomodoro al 30% per il mais fino al 40% per la soia, ma forti riduzioni sono previste per la barbabietola da zucchero con quasi il dimezzamento della produzione nelle regioni del Nord e per il girasole (-20%). è quanto afferma la Coldiretti, nel commentare positivamente le affermazioni del Ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, per accelerare le procedure volte alla dichiarazione dello stato di calamità naturale, per valutare le perdite e far fronte ai danni arrecati al settore agricolo.

Ad essere colpiti sono prodotti simbolo del Made in Italy come il pomodoro, mais e soia che sono alla base dell'alimentazione degli animali allevati per produrre i prestigiosi formaggi e i prosciutti a denominazione di origine, ma anche il vino con una vendemmia prevista di qualità, ma contenuta. In pericolo ci sono anche i pascoli perché mancano i foraggi e l'acqua con mandrie e greggi che si preparano a lasciare gli alpeggi del Piemonte con oltre un mese d'anticipo mentre in molti casi è stato necessario intervenire con le autobotti per abbeverare gli animali. Ma oltre alla mancanza dell'acqua gli effetti del caldo si fanno sentire anche sulla produzione di latte. Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20% di latte in meno con punte che arrivano anche al 50% nei giorni più roventi. Ma l'afa e le temperature hanno tolto l'appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40% in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 chili di mangime e con un conseguente, sostanziale calo dell'accrescimento. Il caldo ha pesanti effetti anche sulle galline, che producono meno uova e sulle api che non riescono a prendere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele.
 
LA MAPPA DEI DANNI DA CALDO E SICCITA' TRACCIATA DALLA COLDIRETTI

  • Mais: riduzione della produzione del 25-30% a livello nazionale con punte dell'80% nel Polesine e del 50% nel Padovano.
  • Soia – riduzione della produzione del 30-40% della produzione nelle regioni settentrionali  (dove si effettua la quasi totalità della coltivazione) con punte dell'80-100% nel Polesine.
  • Girasole – calo della produzione del 20% a livello nazionale, riscontrabile nelle Marche e in Toscana secondo la Coldiretti.
  • Barbabietola da zucchero:  calo produttivo sino al 50% nelle regioni del Nord a seguito  del calo della resa nelle aree del Veneto e dell'Emilia-Romagna dove non si è potuto irrigare.
  • Vite: situazione a rischio se dovesse permanere il caldo. E' prevista una produzione molto contenuta rispetto alla media.
  • Pomodoro – calo produttivo del 20% del raccolto in tutte le aree di produzione nazionale con punte del 25% nel Mezzogiorno.
  • Latte – minore produzione  a livello nazionale del 10-15% con punte del 30-40% in Toscana dove si registrano maggiori costi del 70-80% per carenza foraggi mentre in Piemonte le mandrie sono costrette a lasciare gli alpeggi con un mese di anticipo.
  • Ortaggi – riduzione della produzione dove non è stato possibile irrigare. In Abruzzo secondo la Coldiretti calo del 30% della produzione di patate e carote.
  • Uova e miele – minore produzione per gli effetti del caldo sulle galline e sulle api

Fonte: Elaborazioni Coldiretti


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