Tipica verdura dell'estate, appartiene alla famiglia delle Solanaceae, la stessa delle patate, dei pomodori, e dei peperoni. è originaria delle zone calde dell'Asia meridionale, forse dall'India orientale dove era presente circa 4mila anni fa e veniva consumata conservata in salamoia e arricchita di spezie piccanti. Fu introdotta nell'area mediterranea dagli Arabi agli inizi del Medioevo; trionfa a Napoli e nell'Ottocento conquista anche il Piemonte con il posto d'onore nel ricettario di Giovanni Vialardi, cuoco di Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II.
Non è commestibile da cruda per il suo gusto sgradevole e perché contiene una sostanza alcaloide, la solanina, che si riduce con la cottura e con la tecnica di salatura sotto peso, a cui le melanzane vengono tradizionalmente sottoposte prima della cottura. L'Italia e specialmente la Sicilia è uno dei principali produttori europei.
Molte sono le varietà, che si distinguono per la forma, allungata, tonda o ovale e per il colore della buccia. Le melanzane rotonde sono perfette per le preparazioni che necessitano di essere cotte a fette, quelle allungate sono indicate per farle ripiene. Fra le più note varietà di melanzane consumate in Italia troviamo: Black Beauty, Gigante bianca di New York, dal frutto enorme, bianco sfumato di violetto con caratteristica forma a borsetta; Violetta di Napoli, Tonda comune di Firenze.
La Melanzana rossa Dop di Rotonda, molto simile ad un pomodoro, colore rosso-arancione, polpa fruttata e un sapore leggermente piccante, nonostante il nome appartiene ad altra specie e viene coltivata in provincia di Potenza.
Il valore nutritivo della melanzana è piuttosto scarso, con poche calorie e basso contenuto di grassi, proteine e glucidi, entra spesso nella composizione delle diete dimagranti, e favorisce l'abbassamento del colesterolo nel sangue: è ricca di acqua, potassio, vitamina A e C, fosforo, calcio, tannino e contiene pochi zuccheri. Ma attenzione ha la proprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari.
Una curiosità: durante la seconda guerra mondiale, le sue foglie, venivano essiccate al sole ed usate presso i contadini e i pastori per la confezione di sigari o sigarette in sostituzione dell'introvabile tabacco.