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La banca delle... bollicine Zanella rimane inascoltato

Anche alla Bcc di Pompiano e della Franciacorta piace la parola bollicine. Tanto da utilizzarla in una vetrofania nella nuova filiale di Milano. Inutili, quindi, gli sforzi del presidente del Consorzio Franciacorta, Maurizio Zanella, per abolire il termine, che rimane radicato nel territorio

12 maggio 2012 | 12:10
La banca delle... bollicine Zanella rimane inascoltato
La banca delle... bollicine Zanella rimane inascoltato

La banca delle... bollicine Zanella rimane inascoltato

Anche alla Bcc di Pompiano e della Franciacorta piace la parola bollicine. Tanto da utilizzarla in una vetrofania nella nuova filiale di Milano. Inutili, quindi, gli sforzi del presidente del Consorzio Franciacorta, Maurizio Zanella, per abolire il termine, che rimane radicato nel territorio

12 maggio 2012 | 12:10
 

Maurizio Zanella

Un'altra trasgressione ai divieti del presidente del Consorzio Franciacorta, Maurizio Zanella (nella foto). Il suo invito ad abolire il termine 'bollicine”, ritenuto «obsoleto e senza futuro» e non in grado di evidenziare la specificità del vino Franciacorta (da chiamare solo così, così come avviene per lo Champagne francese e il Cava spagnolo), è rimasto un'altra volta inascoltato. A fare uso del termine è ora la Banca di credito cooperativo di Pompiano e della Franciacorta, che nella nuova filiale di Milano, in via Bastioni di Porta Volta, ha esposto una vetrofania con lo slogan: 'Dalla Franciacorta è arrivata la banca con le bollicine”.

Considerando l'appello di Zanella, verrebbe da pensare che se le cantine aderenti al Consorzio volessero aprire un conto presso quella banca rischierebbero grosso: la 'scomunica” del presidente e magari l'espulsione dal Consorzio! Ma al di là dei paradossi, occorre fare una riflessione più seria.

Dal momento che anche in questo caso è stato utilizzato il termine 'bollicine”, forse c'è qualcosa che non funziona nella 'bolla” del presidente. Certo è servita per innescare polemiche e dibattiti, ma probabilmente Zanella non ha considerato un aspetto fondamentale: la parola 'bollicine” è in grado di evocare una realtà e una serie di suggestioni che vanno al di là dell'attaccamento alla specificità di un vino. Per questo appare impensabile prescindere dall'utilizzo di questo termine. La pubblicità della Banca di credito cooperativo di Pompiano e della Franciacorta fa capire come, se un territorio come la Franciacorta richiama immediatamente il concetto di 'bollicine”, si ha la riprova di quanto esse siano in quel territorio un valore più alto di quanto si pensi. Addirittura capace di evocare benessere, successo e business.

Un'ulteriore conferma di ciò (come 'Italia a Tavola” non ha mancato di sottolineare alcuni giorni fa) arriva dagli stessi produttori di vino della Franciacorta che fanno parte del Consorzio: sui loro siti web, nonché a livello di comunicazione e pubblicità, fanno largo uso dei termini 'bollicine” e 'spumante”, che il presidente Zanella vorrebbe abolire «non per velleità o principio, ma», addirittura, «per decreto ministeriale». Forse è il caso di rivedere tutta la questione e magari andare a Canossa (dove le bollicine più note sono però quelle rosse del Lambrusco...).


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17/05/2012 18:07:00
1) Chiamiamolo come vogliamo .... basta berlo
Mi ripeto sperando che lo stimato Zanella legga e comprenda : lo champagne ha 400 anni di storia e in tutto il mondo la fa da padrone e si fregia del nome del territorio da cui proviene , ma e' arrivata prima e la fa da padrone. IL cava e' un prodotto spagnolo (el cava) che non riprende nulla del territorio e' circoscritto in una zona , oggi non piu', almeno finche' non arrivera' uno Zanella Spagnolo. Eppure nessuno si fa dei problemi. In Francia la blanchette metodo ancestrale prende il nome dal paese ( LImoux ), il prosecco e' diventato famoso con quel nome e un domani guai a chiamarlo " vino metodo Cavazzani del Valdobbiadene". Quindi chiamalo come vuoi, ma beviamo





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