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Semplificazioni e concorrenza sleale L'Appe di Padova lancia l'allarme

Niente licenze per i circoli e le sagre libere. Dopo la Fipe, interviene sulla questione anche l’Associazione provinciale pubblici esercizi di Padova (Appe). Ma la Commissione europea individua come “aiuto di Stato” queste esenzioni. Predisposti degli emendamenti con le misure correttive

 
24 febbraio 2012 | 15:09

Semplificazioni e concorrenza sleale L'Appe di Padova lancia l'allarme

Niente licenze per i circoli e le sagre libere. Dopo la Fipe, interviene sulla questione anche l’Associazione provinciale pubblici esercizi di Padova (Appe). Ma la Commissione europea individua come “aiuto di Stato” queste esenzioni. Predisposti degli emendamenti con le misure correttive

24 febbraio 2012 | 15:09
 

«No al dilagare della concorrenza sleale, cui il recente 'Decreto semplificazioni” spalanca le porte». è vibrante la protesta del presidente dell'Associazione provinciale pubblici esercizi di Padova (Appe) Erminio Alajmo a seguito dell'emanazione del Decreto legge n. 5/2012 'Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo” che prevede l'abrogazione della licenza per la somministrazione di bevande alcoliche nei circoli privati ed agevola a dismisura le sagre.

«Non è ammissibile - continua Alajmo - che vigano due pesi e due misure per chi opera nello stesso mercato. Queste distorsioni possono portare alla chiusura di moltissimi bar e ristoranti con il conseguente licenziamento di tantissime persone».

Dall'analisi delle recenti novità normative emerge un quadro preoccupante. Con l'eliminazione della licenza ai circoli privati vengono meno tutte le garanzie e i poteri in capo alle Forze dell'ordine come la possibilità di accesso e controllo all'interno degli stessi circoli con somministrazione, nonché il potere di chiusura ex articolo 100 del Testo unico leggi di pubblica sicurezza (Tulps), misura preventiva per la tutela della sicurezza e dell'incolumità pubblica, con tutte le conseguenze negative relative alla sicurezza dei cittadini.

Altra norma con riflessi negativi per la categoria degli esercenti è quella che prevede l'avvio mediante Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) dell'attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande in occasione di sagre, fiere, manifestazioni religiose, ecc. ed elimina inoltre la necessità dei requisiti morali e professionali (corsi di formazione) da parte del responsabile.

è evidente che, con la semplice 'segnalazione” e con l'eliminazione della necessità del possesso dei requisiti, per coloro che intendono avviare un'attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande nelle occasioni sopra descritte non ci sarà più alcun controllo, né garanzia sulla moralità e professionalità dei titolari di tali attività, con tutte le conseguenze negative prevedibili per la sicurezza pubblica e dei cittadini (infiltrazioni mafiose, frodi alimentari, ecc.).

«Queste 'semplificazioni” - aggiunge Angelo Luni, segretario Appe - sono destinate soltanto ad agevolare delle attività concorrenziali ed ostili ai pubblici esercizi, e i cui proventi, esentasse, destinati a enti ed associazioni no-profit, spesso non si sa dove vadano a finire».

Al fianco dell'Appe è schierata la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) che ha contattato le forze politiche per l'approvazione di opportuni emendamenti, mirati a garantire gli interessi dei cittadini e ad evitare questa ulteriore sperequazione della concorrenza verso i pubblici esercizi.

Pure l'Associazione nazionale dei Comuni Italiani (Anci) è convinta della criticità normativa ed auspica che il Parlamento, in sede di conversione del decreto legge «provveda a sopprimere quello che riteniamo essere una certa fonte di problematiche per un corretto governo del territorio».

Ma l'assist più importante lo ha fornito la Commissione europea che ha individuato come 'aiuto di Stato” alcune esenzioni a favore degli istituti ecclesiastici, dei circoli privati, degli impianti sportivi e delle sagre.

«Siamo sicuri - conclude il presidente Alajmo - che sarà posta in essere una misura correttiva al testo del Decreto Legge anche nei confronti di circoli privati e sagre, come ci richiede l'Europa».


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