Cavolo, cavolfiori e cavolini di Bruxelles sono ortaggi invernali che appartengono alla famiglia delle Crucifere, varietà Brassica, di cui esistono circa 400 diversi sottotipi. Diversa la parte edibile: le foglie per cavolo cappuccio, verza, cinese, marino, nero e cavolini di Bruxelles; le inflorescenze ancora immature per broccolo, broccoletti e cavolfiore.
Il cavolo era considerato sacro dai Greci, i Romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcol e ha conservato la fama di ortaggio dalle mille virtù fino al Settecento. Il cavolfiore, originario del Medio Oriente, venne coltivato nel centro Europa soltanto dal XV secolo grazie a Luigi XIV di Francia, che lo gradiva preparato in consommé aromatizzato con noce moscata e servito con burro fresco.
I cavolini di Bruxelles sembra siano originari dell'Italia, portati in Belgio dai legionari romani, ma la varietà che conosciamo noi oggi fu selezionata proprio in Belgio soltanto a partire dal XVIII secolo.
Il cavolo in cucina viene utilizzato per la preparazione di zuppe, minestre di verdure e risotti, può essere gustato crudo nell'insalata o cotto come contorno. Varietà locali italiane sono il cavolfiore verde di Macerata, quello di Moncalieri e il cavolo verza di Montaldo Dora e di Settimo torinese. Cavolfiore, cavolo broccolo e cavolini di Bruxelles vanno generalmente cotti, preferibilmente al vapore, sono ottimi come accompagnamento a piatti di carne. Attenzione: una cottura prolungata distrugge gran parte dei loro preziosi componenti. Secondo alcuni studi americani e una recente ricerca italiana, tra le principali proprietà di questi ortaggi vi è anche quella di prevenire il tumore del tratto digerente grazie al loro alto contenuto di varie sostanze antiossidanti e vitamine.