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Nuova riforma della Pac L'Ue taglia gli aiuti all’Italia

La Commissione europea ha esteso l'ammontare degli aiuti previsti per i vecchi 15 Stati membri agli attuali 27 partner europei. Per l'Italia questo significa un taglio sui contributi agricoli di 285 milioni di euro, a cui saranno anche da aggiungere le multe che l'Italia ha preso per le quote latte

12 ottobre 2011 | 15:59
Nuova riforma della Pac L'Ue taglia gli aiuti all’Italia
Nuova riforma della Pac L'Ue taglia gli aiuti all’Italia

Nuova riforma della Pac L'Ue taglia gli aiuti all’Italia

La Commissione europea ha esteso l'ammontare degli aiuti previsti per i vecchi 15 Stati membri agli attuali 27 partner europei. Per l'Italia questo significa un taglio sui contributi agricoli di 285 milioni di euro, a cui saranno anche da aggiungere le multe che l'Italia ha preso per le quote latte

12 ottobre 2011 | 15:59
 

La Commissione europea ha varato una profonda riforma della politica agricola europea (Pac) estendendo l'ammontare degli aiuti previsti per i vecchi 15 Stati membri agli attuali 27 partner europei. Per l'Italia questo significa un taglio sui contributi a sostegno dei mercati agricoli: meno 285 milioni di euro. Dalla proposta di riforma della Politica agricola comune (Pac) post 2013, varata oggi da Bruxelles, è stata stralciata su precisa richiesta dell'Italia la data del 2028 come scadenza per il livellamento dei pagamenti diretti Ue agli agricoltori, che avrebbe comportato un taglio del 35% dei pagamenti in Italia. La proposta prevede comunque un calo degli aiuti diretti all'Italia che Bruxelles quantifica solo per il 2014-2020 a -4,8%, mentre rispetto al 2013 fonti molto qualificate indicano un taglio a regime del 6,7%. A questi tagli per il nostro Paese si dovrà inoltre aggiungere la multa all'Italia per la questione delle quote latte.

«Siamo di fronte ad una riforma di straordinaria importanza che accompagnerà i nostri agricoltori in un'era nuova, in cui la volatilità diventerà un fenomeno sistematico e gli agricoltori avranno bisogno di nuovi strumenti per gestire una situazione inedita quanto difficile». Così il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro ha accolto le proposte di riforma della Pac.



«Quello di oggi - ha aggiunto De Castro - è un banco di prova importante dal punto di vista istituzionale. Per la prima volta la riforma della Pac viene, infatti, sottoposta alla procedura di codecisione. Sono sicuro che riusciremo, come già dimostrato nelle precedenti occasioni, a produrre un lavoro importante, utile per i nostri agricoltori e per tutti i cittadini europei».

Ministro Romano: soddisfazione e perplessità
Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano ha commentato l'adozione delle proposte con soddisfazione per alcuni risultati raggiunti, ma anche con la consapevolezza che si è aperto un negoziato estremamente impegnativo, durante il quale dovranno essere corretti alcuni orientamenti della Commissione europea.

«Anche per effetto dell'azione condotta dall'Italia - ha dichiarato il Ministro Romano - è stata accantonata l'ipotesi di una distribuzione degli aiuti comunitari correlata esclusivamente alla superficie agricola dei Paesi membri. Questa soluzione avrebbe penalizzato pesantemente i nostri agricoltori, togliendo ogni valore al lavoro e alla qualità dei prodotti realizzati. Sono stati accolti anche alcuni suggerimenti avanzati dall'Italia, in particolare per quanto concerne la possibilità di erogare sostegni accoppiati fino al 10% del plafond nazionale».

«Tuttavia devo rilevare - ha aggiunto Romano – che le proposte della Commissione appaiono complessivamente insoddisfacenti. Le nuove misure inserite nelle proposte, a partire dagli obblighi ecologici, comportano nuovi oneri per le imprese ed un grande carico burocratico, senza comportare reali benefici per l'ambiente».

«In generale tutto l'impianto è caratterizzato da una forte complessità burocratica e da una eccessiva rigidità, che mal si adatta alla grande diversità dei modelli produttivi presenti in Europa. Mancano inoltre - prosegue il Ministro - misure dirette ad accrescere la competitività delle imprese e strumenti idonei a fronteggiare l'instabilità dei mercati. Anche le disposizioni dirette a migliorare il funzionamento della filiera e la trasparenza delle informazioni destinate ai consumatori non soddisfano le aspettative».

«Sarà necessario un forte impegno del Governo, delle Regioni e dei rappresentanti italiani nel Parlamento europeo per correggere l'impostazione delle proposte in modo da renderle più aderenti alle esigenze dei produttori e dei consumatori italiani. Abbiamo bisogno di una Pac più semplice e più efficace - ha concluso Romano  - per sostenere lo sforzo delle nostre imprese nell'era del mercato globale».

Sisti: «Nuova Pac con più ombre che luci»
Sulla nuova Pac esprime le sue contraddizioni anche il presidente del Conaf (Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali) Andrea Sisti: «Studieremo con attenzione i contenuti della nuova Pac, ma per adesso emergono più ombre che luci. I vari interventi e la discussione che si è succeduta da parte dei diversi parlamentari, sia di maggioranza sia di minoranza, hanno evidenziato diverse criticità. Una prima analisi non può che essere di forte preoccupazione per l'eccessiva burocratizzazione del sistema agricolo; di preoccupazione per alcune sovrapposizioni rispetto ai due pilastri; di incertezza nell'applicazione del concetto di 'agricoltore attivo” per gli Stati membri ed in particolare per l'Italia. Così come non soddisfa il tetto degli aiuti troppo complesso per la sua applicazione. Come categoria vorremmo particolare attenzione allo sviluppo rurale, all'innovazione e alla ricerca nello sviluppo di impresa, alla conoscenza come valore aggiunto per le imprese italiane ed europee. Siamo comunque fiduciosi nel lavoro della Commissione Agricoltura e del Parlamento Europeo e soprattutto dei nostri rappresentanti: il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo Paolo De Castro e del relatore Giovanni La Via, entrambi dottori agronomi. Daremo un contributo concreto con una proposta condivisa con l'intera nostra categoria».

Confagricoltura, una proposta che non sostiene la competitività delle imprese
è negativo il primo commento di Confagricoltura sulle proposte per la nuova Pac 2014-2020, illustrate dalla Commissione europea a Bruxelles. L'organizzazione agricola, comunque, ricorda che prende il via oggi un lungo percorso negoziale che impegnerà i governi nazionali e il Parlamento europeo per tutto il 2012.

Peraltro, anche nella fase di formulazione delle proposte, i governi e le organizzazioni agricole hanno discusso con la Commissione nel merito delle nuove regole. Ne è la prova lo stralcio, chiesto da Confagricoltura, della scadenza del 2028 per la convergenza dei pagamenti diretti su un importo unico per tutti gli ettari coltivati nell'Ue.

Per Confagricoltura le proposte delineano una Pac che non sostiene l'impresa agricola, sacrificandone l'efficienza economica, aggravandone gli oneri amministrativi e riducendone la possibilità di contribuire nei prossimi anni all'auspicata e necessaria crescita del Pil nazionale.

In questa direzione andrebbero in particolare le indicazioni della Commissione in materia di 'greening”, che subordinano il pagamento di un terzo degli aiuti a maggiori impegni - e costi - di tipo ambientale, che appesantiscono gli obblighi già introdotti con le regole di condizionalità dei pagamenti diretti. Tra l'altro il prezzo che si vorrebbe far pagare all'agricoltura con queste nuove regole appare sproporzionato rispetto all'impatto dell'attività agricola sull'ambiente e all'uso che l'agricoltura fa delle risorse naturali.

Confagricoltura ritiene che la proposta di riforma della Pac 2014-2020 sia in totale contraddizione con le esigenze di crescita produttiva e di mantenimento di scorte strategiche, indicate sia dalla Fao che dal G20 come strumenti indispensabili per gestire l'aumento tendenziale della domanda di cibo e la volatilità dei prezzi.

Se l'obiettivo delle proposte della Commissione era quello - ampiamente pubblicizzato - di orientare la Politica Agricola Comune a sostegno di un'agricoltura produttrice di beni e servizi tangibili per la collettività, bisogna dire che tale obiettivo non sembra sia stato colto.

Confagricoltura sollecita il governo a vigilare nel corso del difficile negoziato che lo attende, affinché siano tutelati gli interessi vitali dell'agricoltura italiana.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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27/01/2013 14:26:45
1) Ma come aiutano il sud Italia ?
...E i nostri politici Italiani non ci difendono come al solito..........!!!! Ed ecco il colpo di grazia alla nostra agricoltura già sommersa in una grave crisi. Così vorrebbero aiutare il sud Italia? ...be questa nuova riforma Pac è sinonimo di Morte certa...!!! VERGOGNA....................
Lando Domenico



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