Caprese, pappa al pomodoro, pasta al pomodoro, pollo al pomodoro. Ma quante sono le ricette della cucina regionale italiana che lo vedono inserito tra gli ingredienti? Probabilmente tante quante sono le famiglie italiane, eppure il pomodoro non ha mai avuto un premio tutto suo. Ci ha pensato la Sicilia, o meglio proprio quella parte dell'isola, la sud-orientale da Pachino a Licata, che ha fatto della coltivazione del pomodoro da mensa in serra un punto di eccellenza.
L'idea del premio
L'idea di far nascere un premio nazionale è stata di Rosario Sallemi, direttore della agenzia eventi Agrorà, con il duplice scopo di promuovere le potenzialità di questa area particolarmente vocata per le produzioni precoci e valorizzare il lavoro delle aziende sementiere operanti sul territorio che seguono la ricerca genetica e lo sviluppo delle nuove tipologie garantendone la tutela varietale, la rintracciabilità e la diffusione delle corrette pratiche colturali.
Con questi principi ispiratori è nato il premio nazionale "Tomato Excellent". Le migliori selezioni varietali sono state esaminate da due commissioni, una tecnica "esaminatrice" presieduta da Epifanio Fontana, agronomo di Vittoria; l'altra nazionale "giudicatrice" coordinata da Salvatore Dell'Arte, presidente della Coop.
Presente anche l'Agricola Aurora di Pachino composta da professori universitari, ricercatori, operatori, produttori ed esperti del settore. Sono stati necessari mesi per catalogare e selezionare le 280 tipologie dei pomodori presenti nella "fascia trasformata" e di queste solo 27 hanno superato la prova. Ogni tipologia era rappresentata da 3 varietà e solo una, la migliore, si è aggiudicata il premio finale. Caratteristiche organolettiche, resistenze genetiche, adattabilità al territorio e long shelf life sono stati i parametri di valutazione. E poi la serata di premiazione presso una location di eccellenza, il Donnafugata Golf Resort & Spa, all'interno di una area naturale protetta nella tenuta di Donnafugata in contrada Piombi a Ragusa.
I premi
Nove i premi consegnati, uno per ogni tipologia esaminata: cuore di bue, San Marzano, plum o oblungo, insalataro, mini plum, costoluto, datterino, grappolo e cherry. Ecco chi ha vinto con la rispettiva motivazione:
Insalataro - varietà "Caramba" dell'azienda Monsanto "per l'abbondanza di produzione dovuta alla facilità di allegagione dei fiori nelle differenti condizioni climatiche, per l'uniformità e dimensione dei frutti anche sui palchi superiori".
Costoluto - varietà "Delizia" dell'azienda Clause "in quanto riassume al meglio ed enfatizza le caratteristiche organolettiche e la forma del pomodoro tipo "Marmande" della tradizione siciliana, con elevata e costante produttività".
San Marzano - varietà "Italdor" della Monsanto, "per l'elevata produttività e qualità dei frutti e per essere diventato il punto di riferimento della tipologia "San Marzano" da mensa, rendendolo disponibile in Sicilia per tutto l'anno".
Cuore di bue - varietà "Arawak" della Syngenta "in quanto è l'ibrido che ripropone al meglio la forma e il sapore, garantendo al contempo rese elevate e uniformità di pezzatura delle bacche".
Plum varietà "Parsifal" della Vilmorin "per la particolare forma del frutto che caratterizza la tipologia, per l'elevata produttività ed uniformità di pezzatura (costante per l'intero ciclo colturale) e la compattezza della polpa".
Miniplum varietà "Snack" di Syngenta, "per l'elevato adattamento della pianta alle differenti condizioni pedoclimatiche, per l'intensa colorazione ed il sapore equilibrato dei frutti che si adattano a molteplici usi".
Datterino varietà "Cikito" di Monsanto "per le migliori caratteristiche organolettiche e l'intensa colorazione dei frutti, per l'equilibrio nel sapore, la tolleranza al marciume apicale e la buona consistenza dei frutti".
Grappolo varietà "Ikram" della Syngenta "per essere stato il primo vero grappolo innovativo, precursore delle attuali varietà, per l'uniforme ed elegante grappolo, per la consistenza della polpa e la durata della shelf life".
Cherry varietà "Genio" della Clause "per l'uniformità di pezzatura e la costanza di produzione per l'intera durata del ciclo colturale e per la notevole resistenza alle spaccature delle bacche e alla virosi indotta da Tylcv".
Il premio, una rappresentazione in argento della pianta del pomodoro, è stato ideato per l'occasione da un orafo di Vittoria. E per l'Oscar del pomodoro appuntamento con il 2013.