Contaminazione radioattiva di aria, cibo e acqua: dopo il terremoto e lo tsunami, adesso è questo il pericolo da scongiurare. Il Governo giapponese ha avviato un monitoraggio che ha rilevato, finora, la presenza di iodio-131 e cesio-137 nel latte, nell'acqua corrente e nella verdure a foglia verde (come gli spinaci) superiore, in alcuni casi, ai livelli consentiti.
Anche se i rischi per la salute umana derivano dal consumo a lungo termine di questi alimenti, afferma sulla rivista Nature William McCarthy, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge (Usa), «la cosa più prudente da fare è non assumere questo cibo». Le autorità giapponesi, in ogni caso, hanno bloccato l'invio degli alimenti provenienti da Fukushima e da tre prefetture vicine.
Nel breve periodo, spiegano gli esperti, la preoccupazione principale è rappresentata dallo iodio-131 che causa il cancro tiroideo ma che, una volta fermata la fuoriuscita di radiazioni, dovrebbe sparire dall'ambiente nel giro di pochi mesi. A differenza del cesio-137 (altro isotopo responsabile dello sviluppo di alcune forme tumorali) che invece potrebbe permanere più a lungo.
Fonte: Asca
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