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Carne di maiale alla diossina Chiusi 330 allevamenti tedeschi

La scoperta di carne alla diossina è avvenuta in un allevamento della Bassa Sassonia. Il portavoce del ministero dell'Agricoltura di Hannover, Gert Hahne, annuncia che centinaia di animali sono stati abbattuti. Attualmente in Germania sono 330 gli allevamenti chiusi sui 4.700 inizialmente serrati

11 gennaio 2011 | 11:36
Carne di maiale alla diossina Chiusi 330 allevamenti tedeschi
Carne di maiale alla diossina Chiusi 330 allevamenti tedeschi

Carne di maiale alla diossina Chiusi 330 allevamenti tedeschi

La scoperta di carne alla diossina è avvenuta in un allevamento della Bassa Sassonia. Il portavoce del ministero dell'Agricoltura di Hannover, Gert Hahne, annuncia che centinaia di animali sono stati abbattuti. Attualmente in Germania sono 330 gli allevamenti chiusi sui 4.700 inizialmente serrati

11 gennaio 2011 | 11:36
 



Per la prima volta in Germania è stata scoperta un'elevata percentuale di diossina nella carne di maiale. La scoperta è stata fatta in un allevamento della Bassa Sassonia. Il portavoce del ministero dell'agricoltura di Hannover, Gert Hahne, ha annunciato che centinaia di maiali dell'azienda sono stati già abbattuti. In un altro allevamento di suini dello stesso Land sarebbero stati riscontrati valori di diossina vicini a quello limite. Il Ministero ha aggiunto che attualmente sono 330 gli allevamenti chiusi sui 4.700 inizialmente serrati.

«Un test sulla carne di maiale ha lasciato trasparire un alto tasso  di diossina» in una delle fattorie chiusa dalla fine della  scorsa settimana come misura preventiva in seguito alla scoperta di integratori alimentari per animali infetti, ha dichiarato un portavoce del ministero del Consumo della Bassa Sassonia.

«Questa carne non è commerciabile, tutti gli animali dovranno essere abbattuti e le carcasse saranno bruciate», ha aggiunto. Tuttavia, come riporta Repubblica.it, non è stato in grado di specificare il tasso esatto di diossina rilevato, o anche se il limite fosse stato superato o no. Finora, solo le uova avevano presentato un livello di diossina superiore al limite, ma molti test erano stata ordinati per la carne di pollo, maiale, o per il latte di mucca, ugualmente suscettibili di essere contaminati. Finora «100mila uova sono state distrutte in Bassa Sassonia a causa della diossina. Nei prossimi giorni è probabile che altre 100mila seguiranno la stessa sorte», ha continuato il portavoce.

Lunedì 3 gennaio il ministro tedesco dell'Agricoltura, Ilse Aigner, aveva cercato di rassicurare i consumatori affermando che «in qualsiasi momento, e nemmeno adesso, i prodotti tedeschi sono stati pericolosi per la salute». Secondo un sondaggio pubblicato domenica, un tedesco su cinque ha rinunciato a mangiare uova. La Corea del Sud ha annunciato sabato di aver sospeso le importazioni di carni bovine e suine tedesche, finché il caso non sarà definitivamente risolto.

Ieri, 10 gennaio, intanto, nella sede della Commissione europea le principali associazioni dei produttori hanno tenuto una riunione e oggi Patrick Vanden Avenne, presidente della Fefac (Federazione europea dei produttori di mangimi compositi), ha scritto in un comunicato che essi sono pronti a presentare «entro la fine del mese» una proposta di autoregolamentazione per il monitoraggio della presenza di diossina, per evitare che si ripetano casi come quello della Germania.

«Ma in realtà - ha detto Frederic Vincent, portavoce del Commissario alla salute John Dalli - la riunione di ieri è stata deludente, perché non è stata presentata alcuna proposta concreta. Noi pensiamo di intervenire prima della fine del mese».

Nel suo comunicato odierno la Fefac ha anche sostenuto di aver già chiesto nel 2009 che «tutti gli impianti che hanno anche una produzione di grassi non destinata agli alimenti» devono essere considerati come «impianti ad alto rischio» e quindi subire «controlli adeguati». Inoltre la Fefac afferma che «dovrebbe essere richiesta in questo contesto la stretta separazione fisica della attività di produzione di grassi ad uso tecnico da quella di grassi per mangimi».


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