Ci sono cose che in Italia non si possono toccare, salvo il rischio di scatenare un'insurrezione popolare: pizza, pasta e nutella rientrano nella categoria. Ed è su questa ultima che si è abbattuta la "censura" dell'Unione europea in una recente escalation di restrizioni in ambito alimentare che ha toccato anche le vongole e le telline pescate sui litorali italiani.
Intendiamoci, l'inimitabile crema di nocciole della Ferrero non è stata messa al bando, ma potrebbe subire solo alcune limitazioni sull'etichettatura: il regolamento approvato ieri dall'Europarlamento (e che dovrà ora essere approvato anche dal Consiglio Ue) accorpa le diverse disposizioni attualmente in vigore nell'Ue sull'etichettatura alimentare, riordinandole e aggiornandole. Secondo le nuove norme - che ora devono ora essere confermate dal Consiglio Ue - le confezioni degli alimenti dovranno riportare in etichetta, sulla faccia principale, le quantità di grassi, grassi saturi, glucidi, sale ed energia (calorie) contenute. Accanto a queste indicazioni verrà posta una tabella con le linee guida sulle quantità giornaliere che dovrebbero essere assunte da un adulto per ognuno di questi nutrienti, indicate per 100 grammi o 100 millilitri di prodotto. Quindi nessuno si priverà della Nutella.
Ma tanto è bastato per far partire una crociata italiana contro le disposizioni dell'Unione europea. Un'insurrezione trasversale contro Bruxelles, senza colori politici perché la Nutella piace a tutti. Anche se tra le iniziative più evidenti c'è stata quella della Lega Nord che ha fondato il movimento "Giù le mani dalla nutella".
è stato il viceministro Roberto Castelli a fondare il comitato e, fra le primissime adesioni, c'è stata quella del neo Governatore leghista del Piemonte Roberto Cota (nella foto a sinistra), «a tutela - ha spiegato Cota - della celeberrima azienda piemontese. Se vanno avanti operazioni di questa natura occorrerà mettere la scritta 'Nuoce gravemente alla salute” sul Parlamento europeo. Qualcuno in passato disse che a pensare male si fa peccato, ma molto spesso si indovina, ebbene, è solo dello scorso anno il sondaggio secondo il quale Ferrero è risultato il marchio più affidabile in tutto il mondo superando ogni altra compagnia, non solo alimentare. Guarda caso il Parlamento europeo interviene per minare l'immagine ora…».
«Difendo la Nutella - ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan (nella foto a destra) - e lo faccio perché difendo la grande nobilissima arte dolciaria del mio Veneto, ma non solo. Infatti, c'è tanta straordinaria industria dolciaria a Verona e dintorni che mi sentirei un traditore della Patria se non mi schierassi con l'esercito delle generazioni di bambini felici o di adulti depressi che hanno visto nella Nutella una divinità ineliminabile dalle loro esistenze. Ma soprattutto nessuno si permetta di toglierci Panettoni e Pandori. Con questo, sia chiaro, mi attendo che sia approvata al più presto dalla Camera la legge sull'etichettatura. Una legge molto attesa in quanto darà ogni genere di garanzia e quindi di sicurezza al consumatore e questo a proposito di trasparenza, un valore fondamentale se riferito all'origine delle materie usate per confezionare questo piuttosto che quel prodotto».
Anche sui social network i navigatori sono scandalizzati, alcuni preoccupati: il barattolo della nutella conta oltre un milione di fan solo in Italia. Centinaia i commenti di oggi: c'è chi propone un sit-in a Bruxelles o chi riprende lo slogan, "Cosa sarebbe il mondo senza la nutella?".
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