«Un passo avanti verso la riduzione del fenomeno dell'Italian sounding (ovvero l'imitazione dei prodotti alimentari italiani, ndr)». è questo il commento di Confagricoltura al via libera da parte del Parlamento europeo del nuovo regolamento sull'etichettatura degli alimenti.
Se il testo supererà anche il vaglio del Consiglio dei Ministri europei - spiega l'organizzazione degli imprenditori agricoli - occorrerà indicare in etichetta la provenienza degli ingredienti agricoli (farina, olio, latte, ortaggi, ecc). Ciò sarà obbligatorio nei casi in cui la descrizione e/o l'illustrazione dell'alimento possa indurre in errore i consumatori relativamente alla sua natura, identità, qualità e composizione.
In pratica ogni eventuale richiamo descrittivo o figurativo in etichetta che possa far immaginare al consumatore una determinata provenienza, costringerebbe il produttore, sempre secondo quanto sarebbe stato deciso ieri dall'Europarlamento, a indicare con precisione l'origine degli ingredienti.
In attesa di conoscere tutti i dettagli del complesso provvedimento, l'auspicio di Confagricoltura è che tale novità possa finalmente arginare il fenomeno della subdola evocazione dell'origine italiana, applicata, con varie denominazioni e simbologie, a prodotti alimentari esteri e che provoca ingenti danni economici al nostro Made in Italy; un fenomeno in forte diffusione.
Tra le altre novità che il Parlamento europeo ha voluto apportare al testo della Commissione vi è la decisione di non accettare il cosiddetto sistema dei 'semafori”. Un modo grossolano per indicare se il prodotto può causare obesità, già in uso in Inghilterra, dove tra l'altro non ha portato ad alcun beneficio. Un sistema che oltre ai dolci, come la Nutella, avrebbe penalizzato cibi come i formaggi o lo stesso olio d'oliva, senza influire minimamente sullo stile di vita del consumatore.
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