MILANO - Primo round per il prezzo del latte in Lombardia. Questa mattina, 16 giugno, a Milano, nella sede di Unioncamere, per oltre due ore i rappresentanti degli allevatori e quelli degli industriali hanno discusso della situazione di mercato e dei margini di manovra esistenti.
La Coldiretti ha ribadito che ci sono le condizioni per un miglioramento rispetto alla quotazione di 33,156 centesimi al litro fissata a gennaio e valida fino al 30 giugno prossimo. Assolatte invece ha replicato che la situazione non è così rosea, nonostante appena sette giorni fa siano stati proprio gli industriali a diffondere pubblicamente dati più che lusinghieri sulle vendite e sulle esportazioni del settore lattiero caseario italiano.
La prossima settimana verrà indetta una riunione del consiglio di Assolatte dalla quale dovrebbe emergere una posizione precisa da illustrare al prossimo incontro con gli allevatori, che si terrà entro la fine del mese.
«Il Grana, che rappresenta la metà del latte prodotto in Lombardia, sta continuando ad aumentare di valore senza dimenticare che le esportazioni di formaggi hanno registrato un balzo del 6% e non lo diciamo noi, ma gli industriali. E allora, quando c'era da stringere la cinghia tutti lo abbiamo fatto. Adesso che il mercato si sta riprendendo non è che a pagare dobbiamo essere sempre noi e i consumatori. Un atteggiamento responsabile presuppone la ricerca di un maggior equilibrio nella valorizzazione, anche economica, della filiera e dei prodotti italiani che per essere tali devono essere fatti con il latte italiano e non certo con prodotti che arrivano dall'estero», commentano Nino Andena, presidente regionale della Coldiretti, il vice presidente regionale Ettore Prandini e il presidente della Coldiretti di Bergamo Giancarlo Colombi, che componevano la delegazione di Coldiretti presente questa mattina a Milano.
Secondo i dati diffusi l'11 giugno scorso all'assemblea annuale di Assolatte, sui mercati esteri c'è grande richiesta per Grana Padano, Parmigiano, mozzarelle e formaggi freschi, Grgonzola, provolone e pecorino. Tengono bene anche i consumi interni, visto che l'Italia con 26 chili procapite all'anno è terza in Europa dopo Germania e Grecia. La mozzarella è il formaggio più acquistato, seguito a ruota da Grana Padano, Parmigiano e Gorgonzola.
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