MILANO - Il ministero dell'Agricoltura si impegna a promuovere l'Expo mentre l'evento del 2015 si presterà a veicolare l'agroalimentare italiano. Questo lo scambio siglato questa mattina, 25 marzo 2010, a Milano tra il ministro Luca Zaia (nella foto a destra), il commissario straordinario, Letizia Moratti (nella foto a sinistra) e l'ad di Expo 2015 Lucio Stanca. Per raggiungere l'obiettivo, tra le diverse iniziative c'è anche la Borsa agralimentare telematica.
«Questo accordo - ha commentato il ministro - delinea già le collaborazioni fattive. Metteremo a disposizione da un lato le nostre società, dall'altro il know how che il ministero detiene e, approfittando delle diverse iniziative che vedranno la luce, Expo potrà diventare una buona vetrina per l'agroalimentare italiano».
«è un accordo - ha aggiunto Letizia Moratti - che ci impegna su diversi fronti con il ministero delle Politiche agricole, nostro principale interlocutore nell'Expo che parla di alimentazione per il pianeta. I fronti sono diversi: c'è l'opportunità di promuovere insieme l'eccellenza italiana e di dargli visibilità, per far sì che Expo diventi una vetrina nel settore dell'agroalimentare».
Il sindaco ha ricordato l'innovativo progetto della Borsa agroalimentare telematica che per il momento tratta prodotti italiani ma che si sta aprendo alla collaborazione con alcuni Paesi del Maghreb: «L'intenzione con il ministero delle Politiche agricole è quella di aumentare queste collaborazioni internazionali ottenendo come risultato quello di creare una maggiore sicurezza nei prodotti che vengono esportati, delle opportunità di sviluppo economico nei Paesi e la commercializzazione di prodotti che altrimenti difficilmente potrebbero arrivare nei nostri mercati accorciando la catena di distribuzione».
Nel dettaglio, sarà attivata una collaborazione con Buonitalia spa, la società per la promozione, l'internazionalizzazione e la tutela del sistema agroalimentare italiano voluta dal ministero che, oltre alla valorizzazione del progetto della Borsa, sosterrà azioni congiunte di promozione dei prodotti italiani in relazione al loro legame con i territori di provenienza; la messa a punto di metodi e progetti per individuare e selezionare casi di eccellenza nel settore agricolo; l'individuaizone di incentivi alle imprese di settore per la loro partecipazione all'esposizione e la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale sulle politiche agricole. Per Lucio Stanca, la firma del protocollo è «un'ulteriore conferma dell'impegno del Governo a sostegno di Expo».
Il ministro dell'agricoltura, Luca Zaia ha colto l'occasione anche per ribadire la battaglia contro i prodotti geneticamente modificati e per coinvolgere l'esposizione universale sul tema, incassando l'appoggio del sindaco del capoluogo lombardo. «L'Unione europea - è tornato a tuonare il ministro - può dare tutti i via libera che vuole, noi li fermiamo. Abbiamo già attivato la clausola di salvaguardia per la patata; abbiamo bloccato il mais transgenico. Dove gli agricolti coltivano gli ogm non guadagnano di più, anzi sono affamati; dove si coltivano gli ogm non è vero non ci siano problemi (cita il caso della Germania dove è' stata sospesa la coltivazione di un mais transgenico perché cavie di laboratorio avevano sviluppato tumori epatici ndr). Siamo la patria della biodiversità e scegliere ogm significa abbandonarla e dipendere dalle multinazionali».
Altro motivo per il quale non ha senso la virata verso i prodotti da laboratorio, secondo Zaia sta nel fatto che non sarebbero utili neanche alla lotta contro la fame nel mondo («la fame nel mondo - ha detto - non si cura con gli ogm, perché l'incremento del 20% della produzione di mais e di grano in Italia non significherebbe regalare questo mais ai popoli che hanno fame»).
E su questo aspetto, in particolare, il ministro incontra il favore di Letizia Moratti: «nell'ambito dei sottotemi di Expo (quello generale e' l'alimentazione del pianeta ndr) - ha spiegato il sindaco di Milano - abbiamo indicato anche la diversita' come tema centrale. E' gia' una linea, anche se naturalmente non potremo impedire un dibattito perche' sarebbe inopportuno. Pero' - ha chiarito - quello che vogliamo dimostrare che grazie alla biodiversita' si puo' combattere la fame nel mondo».
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