Passo indietro, difesa o scuse a parte,
la questione del "gatto" è ancora calda, in attesa del confronto, tra
Beppe Bigazzi (
nella foto sotto) e i vertici Rai. Innocentisti e colpevolisti impazzano online: su RistoTv, il canale web di "Italia a Tavola", sono oltre 130mila al momento in cui pubblichiamo questo articolo le visualizzazioni del
video incriminato e più di un migliaio i commenti (spesso purtroppo ridicoli o demenziali). Un record assoluto che ha fatto schizzare il canale su YouTube di
RistoTv-Italia a Tavola ai primi posti per visualizzazioni in questi giorni. Per il momento il direttore di Rai1,
Mauro Mazza, riguardo l'esclusione del gastronomo dal programma ha chiuso: «Decisione dolorosa ma inevitabile». Ma l'Italia è divisa in due fra chi non si scandalizza per aver ricordato una tradizione e chi fa finta che il mondo sia sempre stato "civile" e politicamente corretto...
La polemica del '
gato in tecia” di Beppe Bigazzi dunque non si ferma. Nemmeno di fronte a Sanremo dove era stato evocato da
Paolo Bonolis e
Luca Laurenti nell'intro della prima serata: «La Clerici farà un minuto e mezzo di silenzio per Bigazzi e per
er gatto». Dal canto suo la conduttrice
Antonella Clerici, ex compagna di lavoro di Bigazzi, ha difeso il critico: «Non posso credere che pensi una cosa del genere, ama gli animali. è una battuta per il gusto di dirla».
Ma, proprio alla vigilia della giornata internazionale del gatto, il 17 gennaio, il critico contestato era stato raggiunto da Striscia la Notizia, che tramite Valerio Staffelli, gli ha regalato un bel Tapiro dalle fattezze feline per la sospensione da La Prova del Cuoco, dopo le proteste giunte alla Rai dall'Enpa, dal sottosegretario alla Salute, Francesca Martini e da Cristina Morelli, responsabile Diritti dei Verdi per l'incauta confessione sulla qualità della carne dei gatti.
La voce "amareggiata" è di chi ritiene di essere stato frainteso: «Gli animalisti sono un po' razzisti - ha dichiarato Bigazzi al microfono di Staffelli - perché il coniglio si può mangiare? Mangiare il pesce spada è come mangiare un leopardo. Sono dodici anni che in televisione dico che solo dei selvaggi come gli italiani possono mangiare l'agnello da latte, il vitellino da latte, il capretto da latte».
Dispiaciuto per l'accaduto, Bigazzi si è difeso spiegando che il suo era soltanto un aneddoto: «Negli anni '30 e '40 come tutti gli abitanti della Val d'Arno a febbraio si mangiava il gatto al posto del coniglio, così come c'era chi mangiava il pollo e chi non avendo niente andava a caccia di funghi e tartufi non ancora cibi di lusso. Del resto liguri e vicentini facevano altrettanto e i proverbi ce lo ricordano. Questo non vuol dire mangiare oggi la carne di gatto, ho solo rievocato usanze. Ho mangiato il gatto, ma in un'altra vita, 70 anni fa, come più tardi ho mangiato cose che possono sembrare più schifose, come i vermi in Australia, il serpente a sonagli negli Stati Uniti o il coccodrillo in Nuova Zelanda».
Solo usanze dunque: «Evidentemente qualcuno ha voluto capire che ho invitato a mangiare carne di gatto - sottolinea Bigazzi - ma è follia. Oggi il gatto non si mangia. A parte la proibizione di legge, è in animale straordinario».
Per vedere il video di Bigazzi alla Prova del Cuoco clicca qui.Articolo correlato e commenti:
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